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Bolognamania: vincere non è più un ricordo
Dopo oltre un anno dall'ultima volta, il Bologna torna a vincere in trasferta e lo fa a San Siro contro l'Inter, alla prima di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Bologna, con una prestazione all'altezza della situazione in cui tutta la squadra ha saputo soffrire e rendersi protagonista.
Già, è difficile trovare un giocatore che abbia reso meno degli altri perché tutti quanti hanno dato il proprio contributo al raggiungimento della vittoria che mancava dallo scorso settembre, capitanati da un allenatore che nel giro di cinque giorni ha cambiato radicalmente la mentalità della squadra portandola a compiere un risultato insperato.
Mihajlovic ha capito fin da subito quali sono i limiti della sua squadra e sta lavorando per far sì che questo Bologna affronti ogni partita al massimo delle proprie potenzialità, così da riuscire a raggiungere la salvezza che ad oggi è ancora un’impresa. A partire dal modulo del 4-3-3 fino ad arrivare alla scelta degli undici titolari, il tecnico serbo ha trasmesso sicurezza ai rossoblù, tanto che ieri a Milano la squadra è sembrata realmente un’altra rispetto a quella allenata dall’ex tecnico Filippo Inzaghi.
Costruzione di gioco, azioni pericolose, difesa solida e pressing alto: gli ingredienti del nuovo Bologna fanno ben sperare in vista della gara di domenica prossima contro il Genoa, in cui il Bologna ha la possibilità di scavalcare l’Empoli (ora quart’ultima, ndr) in classifica.
Quanto conta un allenatore? Lo dimostrano i fatti e resta l'amaro in bocca per non aver trovato, da parte della società, il coraggio o la volontà di prendere una decisione netta sull'esonero di Inzaghi prima di fine gennaio. Guardarsi indietro però, ora fa solo il male del Bologna: bisogna ripartire dall'ottima gara di ieri per raggiungere tutti insieme la salvezza, sapendo che l'arma in più è racchiusa proprio in Mihajlovic o meglio, nella sua determinazione.
Già, è difficile trovare un giocatore che abbia reso meno degli altri perché tutti quanti hanno dato il proprio contributo al raggiungimento della vittoria che mancava dallo scorso settembre, capitanati da un allenatore che nel giro di cinque giorni ha cambiato radicalmente la mentalità della squadra portandola a compiere un risultato insperato.
Mihajlovic ha capito fin da subito quali sono i limiti della sua squadra e sta lavorando per far sì che questo Bologna affronti ogni partita al massimo delle proprie potenzialità, così da riuscire a raggiungere la salvezza che ad oggi è ancora un’impresa. A partire dal modulo del 4-3-3 fino ad arrivare alla scelta degli undici titolari, il tecnico serbo ha trasmesso sicurezza ai rossoblù, tanto che ieri a Milano la squadra è sembrata realmente un’altra rispetto a quella allenata dall’ex tecnico Filippo Inzaghi.
Costruzione di gioco, azioni pericolose, difesa solida e pressing alto: gli ingredienti del nuovo Bologna fanno ben sperare in vista della gara di domenica prossima contro il Genoa, in cui il Bologna ha la possibilità di scavalcare l’Empoli (ora quart’ultima, ndr) in classifica.
Quanto conta un allenatore? Lo dimostrano i fatti e resta l'amaro in bocca per non aver trovato, da parte della società, il coraggio o la volontà di prendere una decisione netta sull'esonero di Inzaghi prima di fine gennaio. Guardarsi indietro però, ora fa solo il male del Bologna: bisogna ripartire dall'ottima gara di ieri per raggiungere tutti insieme la salvezza, sapendo che l'arma in più è racchiusa proprio in Mihajlovic o meglio, nella sua determinazione.