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    Bolognamania: una barca nella tempesta

    Bolognamania: una barca nella tempesta

    Non ci voleva. Quel siluro di Mario Balotelli al minuto 86 di Milan-Bologna, una rasoiata di mirabile potenza che ha voluto ricordare a tutti quanto talento questo ragazzo sta buttando via a causa del suo carattere, ha fatto uscire i rossoblù da San Siro con una sconfitta sostanzialmente immeritata. Ed è un peccato con la P maiuscola, perché dopo il colpaccio pure un po’ fortunoso in casa del Torino portare via punti anche dal “Meazza” sarebbe stato un affarone per un Bologna parso ancora una volta solito e ordinato nonostante l’assenza dolorosa – ma a cui bisognerà abituarsi – di Alessandro Diamanti. In fondo, la partita era andata come Ballardini voleva: 0-0 a fine primo tempo, i fischi di Milano per gli uomini di Seedorf, un po’ più di coraggio nella ripresa per colpire, ma la mira in area rossonera non è stata precisa e su Christodoulopoulos (vera scoperta della nuova gestione tecnica) ci si è messo Abbiati, con un guizzo che ha ricordato l’Abbiati dello scudetto di Zaccheroni. Al di là di questo, lo 0-0 pareva arrivato comunque in porto, prima di quella sassata che ha cancellato le “lacrime napulitane” di Supermario lasciando le lacrime solo al Bologna.
     
    I rossoblù infatti nel weekend hanno visto dimezzarsi il vantaggio sulla zona rossa, a causa delle vittorie di Catania e Livorno su Lazio e Cagliari, con i sardi che a loro volta sono rientrati nel lotto delle squadre in lizza per non retrocedere allargandolo a sei formazioni con la loro crisi tecnica (acuita dalla cessione di Nainggolan a gennaio). Ma quel che più spaventa non è il risicato +2 rimasto da conservare sulla terz’ultima ma ciò che propone il calendario: la squadra di Ballardini è attesa da due partite terribili, quella di sabato al Dall’Ara contro la Roma e la trasferta della domenica successiva sul campo dell’Hellas Verona, che recentemente in casa ha perso qualche colpo più per torti arbitrali che altro. All’andata furono due partite durissime per i rossoblù, con Pioli che arrivò a un passo dall’esonero, poi prorogato fino a gennaio.
     
    5-0 a Roma e 4-1 in casa dal Verona, un complessivo 9-1 che rappresentò probabilmente il punto più basso della stagione: due test davvero probanti, dunque, per il nuovo Bologna di Ballardini, che finora ha sempre concesso abbastanza poco agli avversari. Non sarà semplice portare via punti, ma sarebbe preziosissimo, anche perché in queste due giornate tra scontri diretti e qualche gara abbordabile, quelle che sono dietro potrebbero sorpassare il Bologna riportando i rossoblù in una scomoda posizione – anche dal punto di vista psicologico – in piena zona retrocessione. Due settimane di tempesta, per la barca Bologna, ma poi non sarà certo quiete, anzi: diciamolo chiaro e tondo, dopo Roma e Verona i rossoblù si giocheranno la vita, calcisticamente parlando. Sassuolo, Livorno, Cagliari, Chievo e Atalanta, in rapida successione: cinque gare da cui passa la salvezza rossoblù. Partite alla portata, sicuramente più delle prossime due, ma definirla “leopardianamente” quiete dopo la tempesta è decisamente difficile.

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