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Bolognamania: un tabù chiamato gol
Non è servito nemmeno affrontare la difesa più battuta e più debole della serie A al Bologna per ritrovare il gol: Bologna-Sassuolo 0-0 è stato lo specchio dell’astinenza offensiva dei rossoblù e di una crisi di un reparto che è senza alcun dubbio il peggiore della serie A e non solo. Un primo tempo disarmante e una ripresa nella quale Ballardini ha provato prima il rientrante Acquafresca e poi il redivivo Paponi, tornato a gennaio dopo l’esperienza al Montreal Impact, preferendolo all’abulico Moscardelli delle ultime giornate. A tal proposito, è arrivato anche un messaggio al “Mosca” nemmeno troppo velato: “Lo avete visto in partitella giovedì vero? Ecco, allora siamo a posto” ha detto Ballardini ai giornalisti che gli avevano chiesto il motivo della preferenza a Paponi. E in effetti, né lui né Bianchi prima del Sassuolo erano riusciti a segnare (anzi, nemmeno a tirare in porta) il giovedì a Casteldebole al Bologna Allievi, confermando le difficoltà dei titolari del reparto.
Contro il Sassuolo, dopo un primo tempo disarmante in cui Sansone ha fatto tutto ciò che ha voluto (e il Bologna ha rischiato tantissimo), il Bologna nella seconda parte di gara si è un po’ ripreso ma ad inquadrare la porta è stato solo Lazaros Christodoulopoulos, ovvero un centrocampista. Bianchi il pallone non l’ha praticamente mai visto, cancellato dal campo dai difensori del Sassuolo fino al duro colpo al ginocchio che l’ha messo fuori causa, Acquafresca almeno una volta verso la porta ha tirato e Paponi ha cercato di farsi valere in un paio di mischie. La realtà è che in partite del genere, dove l’arma del contropiede non esiste ed è il Bologna a dover fare la gara, l’assenza di un elemento come Alessandro Diamanti è pesantissima, sia per il contributo sulle palle inattive che per la sua capacità di saltare l’uomo che ora in questo scarso Bologna hanno davvero in pochi.
Non a caso, siamo a 450 minuti giocati senza Diamanti a il Bologna non segna da 426 minuti: fa eccezione la doppietta del “Churry” Cristaldo a Torino, con la generosa complicità del portiere granata Padelli. La situazione è a dir poco preoccupante, ma il Bologna deve necessariamente ritrovare la via della rete, perché quello contro il Sassuolo era solo il primo di cinque scontri diretti (o comunque partite alla portata) per cercare un’accelerata che potrebbe essere decisiva in chiave salvezza: basti pensare che nonostante il mezzo passo falso, i rossoblù hanno aumentato a +2 il loro divario sulla zona rossa, complice il crollo del Livorno nel secondo tempo di Genova contro la Sampdoria. Più che mai quest’anno la corsa alla salvezza sembra un “ciapanò”. Esattamente lo stesso esercizio che il Bologna fa nelle aree avversarie.
Contro il Sassuolo, dopo un primo tempo disarmante in cui Sansone ha fatto tutto ciò che ha voluto (e il Bologna ha rischiato tantissimo), il Bologna nella seconda parte di gara si è un po’ ripreso ma ad inquadrare la porta è stato solo Lazaros Christodoulopoulos, ovvero un centrocampista. Bianchi il pallone non l’ha praticamente mai visto, cancellato dal campo dai difensori del Sassuolo fino al duro colpo al ginocchio che l’ha messo fuori causa, Acquafresca almeno una volta verso la porta ha tirato e Paponi ha cercato di farsi valere in un paio di mischie. La realtà è che in partite del genere, dove l’arma del contropiede non esiste ed è il Bologna a dover fare la gara, l’assenza di un elemento come Alessandro Diamanti è pesantissima, sia per il contributo sulle palle inattive che per la sua capacità di saltare l’uomo che ora in questo scarso Bologna hanno davvero in pochi.
Non a caso, siamo a 450 minuti giocati senza Diamanti a il Bologna non segna da 426 minuti: fa eccezione la doppietta del “Churry” Cristaldo a Torino, con la generosa complicità del portiere granata Padelli. La situazione è a dir poco preoccupante, ma il Bologna deve necessariamente ritrovare la via della rete, perché quello contro il Sassuolo era solo il primo di cinque scontri diretti (o comunque partite alla portata) per cercare un’accelerata che potrebbe essere decisiva in chiave salvezza: basti pensare che nonostante il mezzo passo falso, i rossoblù hanno aumentato a +2 il loro divario sulla zona rossa, complice il crollo del Livorno nel secondo tempo di Genova contro la Sampdoria. Più che mai quest’anno la corsa alla salvezza sembra un “ciapanò”. Esattamente lo stesso esercizio che il Bologna fa nelle aree avversarie.