Bolognamania:| Un punto che fa sperare
Dopo il Bologna più brutto e preoccupante della stagione, quello al debutto casalingo contro il Lecce, a Torino per la squadra di Bisoli è arrivato un punto che fa ben sperare. Perché ottenuto con equilibrio tattico, con capacità di soffrire e soprattutto con una reazione di carattere, dopo due sconfitte nelle quali proprio la grinta e gli attributi erano palesemente mancati. Quasi perfetto per mezz'ora, con Ramirez - a proposito, ma non era svogliato e schizzinoso? - a fare un grande lavoro di sacrificio chiudendo tutte le linee di passaggio verso Pirlo, e con la difesa sempre sicura (Antonsson vale dieci Loria, non scherziamo), il Bologna è andato sotto senza meritarlo sia per la partita che stava conducendo, sia perché è arrivata la solita mano ai colori bianconeri che, ironia della sorte, arriva in ogni scontro tra il Bologna e la Juventus.
Stavolta è una punizione battuta in movimento l'oggetto delle proteste rossoblù: sarà sfortuna, ma viene da pensare molto male guardando a cosa stava per combinare Gava in occasione del sacrosanto rosso a Vucinic. Ringraziare il quarto uomo Valeri che gli ha fatto notare che così no, così era davvero troppo. E allora il Bologna si è messo a cercare quell'episodio positivo che finora non era arrivato, quella scossa per iniziare il proprio campionato: è arrivata col gol di Portanova, proprio uno dei più criticati in avvio. Segue abbraccio collettivo a Bisoli, un atteggiamento che fa ben sperare. Ma più di tutti fa ben sperare l'atteggiamento della squadra in campo: ognuno ha portato il suo mattoncino e citare qualcuno vorrebbe dire fare un torto a qualcun altro.
Questo è il Bologna che si voleva vedere, questa la squadra che i tifosi cercavano dopo le parole estive: scelte logiche - Ramirez sempre in campo, grazie - dalla panchina, carattere e voglia di onorare la maglia. Per ultima, la questione tattica: il 4-4-1-1 dà al Bologna maggiori equilibri. Ramirez dietro Di Vaio sempre, Perez-Mudingayi con qualche occasione per Krhin quando c'è da fare la partita al centro, e poi c'è il problema degli esterni, che questa squadra non ha pur avendo 32 giocatori in rosa. Da una parte sembra potersi adattare bene Kone, dall'altra in teoria può giocarci Diamanti, a patto di sacrificarsi come a Torino, oppure Pulzetti; in teoria si può aspettare la miglior condizione di Garics e Crespo, due che potrebbero giocare esterni di centrocampo a destra. L'augurio è che Bisoli possa aver trovato la quadra e stia cominciando a capire quali uomini devono avere spazio e quali no: dal punto di Torino può cominciare il vero campionato del Bologna.