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Bolognamania: tutto gira intorno a Verdi
Mentre Simone Verdi è in vacanza a Dubai con la fidanzata e il fratello, a Bologna non si fa altro che parlare di lui e della possibile cessione al Napoli. Tra dichiarazioni di società, procuratori e addetti ai lavori, la questione legata alla vendita del giocatore ha assunto una dimensione mediatica che da tanto non si verificava sotto le Due Torri.
Sì, perché da una parte c’è un’offerta che balla attorno ai 25 milioni di Euro e due società vicinissime all’accordo, dall’altra la rabbia della maggior parte della piazza che non vorrebbe vedere partire il giocatore più talentuoso della rosa e colui che doveva essere il perno centrale di un progetto solido e duraturo. Complici le insoddisfazioni del campo, in questo momento i tifosi si sentono delusi e amareggiati.
Per spiegare questo bisogna però tornare indietro al finale della passata stagione, quando il Presidente Joey Saputo nella conferenza stampa di fine anno dichiarò “Voglio che Verdi e Di Francesco continuino a crescere qui, non partiranno”. Sei mesi dopo però, alla cena di Natale del club, a domanda secca la risposta fu: “Se ne andrà? In questo momento non voglio dire di no, come non posso dire di sì. Ci sono diverse offerte per lui”.
E l’offerta principale è, appunto, quella del Napoli di Sarri che ha convinto il Bologna ma deve riuscire a portare dalla sua parte il giocatore: in tutto questo trambusto infatti, è proprio Verdi ad aver manifestato la volontà di rimanere a Bologna per giocarsi il posto da titolare invece che fare la riserva in una big. Domani tornerà dalle vacanze e all’inizio della prossima settimana incontrerà la società partenopea per prendere una decisione: restare o andare. E mentre in tanti suggeriscono di seguire il cuore, c’è chi capisce che è difficile rinunciare ad un’offerta economica pari a più del doppio dello stipendio attuale.
Detto questo, l’operazione Verdi ad una cifra attorno ai 30 milioni è sicuramente una trattativa importante per il Bologna e l’occasione per rimpinguare le casse e provare a fare un mercato autosostenuto. I tempi però, quelli sì che personalmente sono sbagliati: questa cessione a giugno avrebbe fatto molto meno rumore, sarebbe stata accettata a malincuore ma pur sempre accettata. Nel bel mezzo del campionato, con una squadra che fatica a mostrare un bel gioco e appare spesso sterile in attacco, perdere il proprio giocatore più forte può considerarsi un vero e proprio autogol.
Per questo, il Bologna deve innanzitutto capire se accontentarsi di una semplice salvezza o puntare realmente alla parte sinistra della classifica: per fare questo servono giocatori grintosi, pronti e vogliosi. Vedi Simone Verdi. Voi cosa fareste? Per che tipo di offerta lascereste partire il giocatore a gennaio? Nel frattempo di conoscere l’esito di questa storia, si continua a sperare che possa rimanere qui ancora un po'.
Sì, perché da una parte c’è un’offerta che balla attorno ai 25 milioni di Euro e due società vicinissime all’accordo, dall’altra la rabbia della maggior parte della piazza che non vorrebbe vedere partire il giocatore più talentuoso della rosa e colui che doveva essere il perno centrale di un progetto solido e duraturo. Complici le insoddisfazioni del campo, in questo momento i tifosi si sentono delusi e amareggiati.
Per spiegare questo bisogna però tornare indietro al finale della passata stagione, quando il Presidente Joey Saputo nella conferenza stampa di fine anno dichiarò “Voglio che Verdi e Di Francesco continuino a crescere qui, non partiranno”. Sei mesi dopo però, alla cena di Natale del club, a domanda secca la risposta fu: “Se ne andrà? In questo momento non voglio dire di no, come non posso dire di sì. Ci sono diverse offerte per lui”.
E l’offerta principale è, appunto, quella del Napoli di Sarri che ha convinto il Bologna ma deve riuscire a portare dalla sua parte il giocatore: in tutto questo trambusto infatti, è proprio Verdi ad aver manifestato la volontà di rimanere a Bologna per giocarsi il posto da titolare invece che fare la riserva in una big. Domani tornerà dalle vacanze e all’inizio della prossima settimana incontrerà la società partenopea per prendere una decisione: restare o andare. E mentre in tanti suggeriscono di seguire il cuore, c’è chi capisce che è difficile rinunciare ad un’offerta economica pari a più del doppio dello stipendio attuale.
Detto questo, l’operazione Verdi ad una cifra attorno ai 30 milioni è sicuramente una trattativa importante per il Bologna e l’occasione per rimpinguare le casse e provare a fare un mercato autosostenuto. I tempi però, quelli sì che personalmente sono sbagliati: questa cessione a giugno avrebbe fatto molto meno rumore, sarebbe stata accettata a malincuore ma pur sempre accettata. Nel bel mezzo del campionato, con una squadra che fatica a mostrare un bel gioco e appare spesso sterile in attacco, perdere il proprio giocatore più forte può considerarsi un vero e proprio autogol.
Per questo, il Bologna deve innanzitutto capire se accontentarsi di una semplice salvezza o puntare realmente alla parte sinistra della classifica: per fare questo servono giocatori grintosi, pronti e vogliosi. Vedi Simone Verdi. Voi cosa fareste? Per che tipo di offerta lascereste partire il giocatore a gennaio? Nel frattempo di conoscere l’esito di questa storia, si continua a sperare che possa rimanere qui ancora un po'.