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    Bolognamania: tu chiamala, se vuoi, discontinuità

    Bolognamania: tu chiamala, se vuoi, discontinuità

    • Greta De Cupertinis
    Dalla festa di domenica scorsa per la vittoria col Palermo alla dura sconfitta contro l'Atalanta, un Bologna che nel giro di 7 giorni ha cambiato nuovamente volto ritrovandosi a fare due passi indietro dopo una prestazione domenica scorsa che aveva fatto ben sperare tutto l'ambiente rossoblù.

    "Abbiamo bisogno di trovare continuità" aveva ammesso il tecnico Roberto Donadoni nella conferenza stampa di vigilia, eppure il Bologna questa costanza continua a trovarla sempre negli errori e nelle lacune ormai evidenti di una squadra che alterna prove convincenti ad altre da dimenticare in fretta.

    Detto che l'Atalanta in questo momento è la squadra migliore in Europa, per rendimento e risultati, il Bologna oltre a non riuscire a tenergli testa è sceso in campo con l'atteggiamento sbagliato. Da parte di nessuno dei componenti della squadra rossoblù è arrivata una reazione dopo il primo gol, anzi, ci si è arresi alla forza dell'avversario tanto da incassare il 2-0 nel secondo tempo.

    Si soffre molto in difesa e ieri la fatica si è vista anche a centrocampo dove l'assenza dell'ungherese Nagy si è fatta sentire sia nella costruzione del gioco che nei recuperi. Le statistiche sul giovane classe '95 tra l'altro parlano chiaro: senza la sua presenza in campo, il Bologna ha perso 3 partite su 3.

    Il dato però più allarmante è sempre quello relativo alle occasioni da gol e alla mancanza di inventiva e spunti individuali: al Bologna manca l'ultimo passaggio, non riesce a finalizzare e ad essere pericoloso davanti. Destro viene lasciato spesso solo e ieri l'unica occasione avuta dal Bologna è stata una traversa di Viviani su calcio di punizione: troppo poco per una compagine che deve e vuole migliorare la posizione in classifica dell'anno scorso.

    Il perché questa squadra non riesca ad essere costante è difficile da capire, se un mese fa potevamo dare la colpa ai tanti infortuni ora come ora bisogna analizzare tutto il percorso del Bologna fatto fino ad ora prendendosi ognuno le proprie responsabilità. Partendo da Donadoni fino ad arrivare ai singoli componenti della rosa, bisogna ripartire dagli aspetti positivi ribaltando (e non semplicemente migliorando) quello che non va.

    Fortunatamente l'occasione arriva subito e sarà doppia: prima giovedì la gara di Tim Cup con il Verona e quattro giorni dopo, in campionato, la sfida contro l'Udinese alla Dacia Arena.

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