Bolognamania: servono tre titolari
Benvenuti nell’incubo. Dopo un mese e mezzo di precampionato in cui il Bologna ha subito solo sconfitte contro le poche formazioni di serie A affrontate (Kalloni e West Bromwich) battendo a fatica squadre di serie B la prima giornata di campionato ha consegnato il verdetto più scontato: Bologna bastonato a Napoli. 3-0 secco, senza appello, col rischio che i gol fossero cinque o sei tra pali, reti annullate per fuorigioco o divorate dagli attaccanti partenopei. Vero, di fronte c’era un avversario complicato da affrontare e ancor più ostico perché, dopo anni di 3-5-2 mazzarriano, Rafa Benitez – perfettamente ascoltato dalla società in sede di mercato, contrariamente all’anno interista – ha saputo modulare il nuovo Napoli già alla perfezione col suo 4-2-3-1 tutto rapidità, inserimenti, e incursioni di esterni e trequartisti. E il Bologna è ben presto naufragato, in primis a centrocampo dove il 4-2-3-1 di Pioli non può reggere se la coppia centrale è formata da Krhin e Della Rocca, ovvero da nessun incontrista puro.
Ma i problemi da elencare sono tanti, una difesa in emergenza causa infortuni e un modulo offensivo che non riesce mai a mettere in azione Rolando Bianchi, centravanti che finora, valligiani a parte, non ha mai segnato. Per addentrarsi nei discorsi sulle scelte tattiche ci sarà tempo: prima bisogna pensare al mercato che lunedì alle ore 23 vedrà suonare il gong. I mesi estivi hanno depauperato il Bologna e Pioli ha perso prima Gilardino e Gabbiadini (quest’ultimo, nemmeno sostituito) e poi Taider, ceduto all’Inter per esigenze di liquidità. Un altro taglio alla squadra che lo scorso anno fece 44 punti e che ora ha una potenzialità tecnica ben minore rispetto a quella di dodici mesi fa, con tutti i rischi del caso. Da qui a lunedì per evitare al Bologna seri pericoli di retrocessione servono tre innesti e non certo dei rincalzi ma dei titolari: entrando nello specifico, una seconda punta da affiancare a Bianchi, un centrocampista di livello – specie se col tempo si varerà il 4-3-2-1 – e possibilmente un difensore che possa giocare a destra, perché la coppia Garics-Crespo è da brividi.
Il tempo però scorre e il Bologna non sta riuscendo a piazzare i suoi esuberi, anche perché molti di loro hanno ingaggi pesanti ed onerosi, specie per un eventuale prestito in serie B. Sistemati Pulzetti al Siena e Riverola al Maiorca (con ingaggi in buona parte pagati dai rossoblù), restano le spine della rosa: Casarini, Abero e soprattutto Acquafresca e Gimenez, questi ultimi due con 1,5 milioni di euro netti di ingaggio. L’arrivo di una seconda punta, senza dubbio l’innesto prioritario per il quadro tecnico rossoblù, dovrà arrivare nonostante gli esuberi e questo dovrebbe valere anche per centrocampista e terzino destro: è vero che Pioli preferisce una rosa snella ed è soprattutto vero che le casse rossoblù piangono, ma sono innesti basilari per puntare alla salvezza. E per evitare di fare, a maggio, conteggi ben più dolorosi.