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    Bolognamania: serve una squadra più cattiva

    Bolognamania: serve una squadra più cattiva

    Bentornato nell’incubo, caro, vecchio e scalcagnato Bologna. Con il ko di Livorno i rossoblù dopo qualche tempo sono nuovamente sprofondati in zona retrocessione, superati proprio dai labronici e ora al terz’ultimo posto, con tanto di scontro diretto in pari con i toscani e già perdente con il Sassuolo. Una prestazione molto negativa, quella dell’Ardenza, da parte di quella che attualmente è la peggior squadra del campionato combinando carenze tecniche e caratteriali: una vittoria nelle ultime undici partite, anche Ballardini comincia a traballare ma quel che più preoccupa ora sono le facce dei giocatori. Vuote, quasi rassegnate, perdenti: non è servito nemmeno prendere due schiaffoni a Livorno per svegliarsi, poiché undici contro nove il Bologna non è riuscito nemmeno a tirare verso la porta, cercando caotici lanci lunghi invece di girare la palla alla ricerca di un immancabile pertugio, con la doppia superiorità numerica.
     
    Ma al di là del concitato finale di gara, ha lasciato semplicemente basiti vedere che nessun difensore del Bologna sia riuscito ad arginare il folletto Emeghara: appena entrato in campo al posto dell’ex Belfodil, in versione paracarro, l’ex Siena ha fatto ciò che ha voluto senza che nessuno lo contrastasse. Anche a costo di spendere qualche fallo, scelta a cui non è illecito ricorrere, specie se ci si gioca la vita sportiva su un campo come era nel caso di Livorno-Bologna. E invece nulla, anzi, è stato Emerghara, in versione furetto, a dispensare calci e a generare i gol labronici, dando una lezione ad un molle Bologna. Dei deficit tecnici della squadra, abbiamo parlato in diverse occasioni: in casi come questi a salvarti è il carattere e la cattiveria sul campo non deve mai mancare.
     
    Meglio chiarirsi, e pure in fretta: con questo atteggiamento il Bologna retrocederà. E lo farà meritatamente, soprattutto perché la società ha distrutto pezzo per pezzo la squadra negli ultimi due anni, con operazioni scellerate portate a termine da un presidente assolutamente inadeguato non solo per la serie A ma proprio per l’intero calcio professionistico. Sabato la tifoseria del Bologna lo contesterà, civilmente ma con decisione, nella sua Zola Predosa: un’iniziativa partita da tutti i gruppi della curva che ha trovato un’adesione senza precedenti dal Centro Bologna Clubs, solitamente l’ala moderata del tifo, e perfino dall’associazione di tifosi Futuro Rossoblù, che fa parte della società con oltre 800.000 euro versati nelle casse. Un consenso generale alla contestazione che la dice lunga su quanto Bologna sia sfiancata dalla gestione Guaraldi, un presidente che peraltro al di là delle note ufficiali (la cui attendibilità è stata certificata dalle cessioni di Portanova e Taider dopo regolari note di smentita) non pare avere alcuna intenzione di vendere, nonostante il disastro che sta compiendo. 

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