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Bolognamania: senza se e senza ma
Finalmente è finito. Sì, con un'altra partita persa e l'amara consapevolezza di aver raggiunto il record di 21 sconfitte in stagione come mai nessuno nella storia del Bologna. Se non è stato un campionato deludente questo, cos'altro si può definire tale?
"Ripartiamo da Udine" aveva detto il tecnico Roberto Donadoni ad una delegazione di tifosi dopo gli screzi di inizio settimana: bene, tutto si è visto tranne questo. E statistiche alla mano, la squadra rossoblù ha ottenuto solo 15 punti nel girone di ritorno senza vincere nemmeno una partita in trasferta. E chiude a 39 punti, solo 4 sopra la zona retrocessione ben lontana dal sogno di guidare dall'alto la parte destra della classifica.
Non ci sono scuse, non possono esistere "Se" e "Ma": nell'ottica di un progetto di crescita triennale, il Bologna non solo ha fallito l'obiettivo ma anno dopo anno ha sempre fatto un piccolo passo indietro. La colpa non è di un singolo ma del collettivo: per questo motivo bisogna assumersi la responsabilità dei propri errori, fare "Mea culpa" ed impostare il futuro con un'ottica completamente diversa da quella che è stata fino ad ora.
Prima di tutto obiettivi precisi e chiari a tutti: il tifoso del Bologna ha bisogno di sapere per cosa lotterà la propria squadra e cosa dovrà aspettarsi concretamente nella prossima stagione. Poi un mercato attento, capace di sistemare le lacune di questa squadra: Donadoni in questo momento cammina sul filo del rasoio e dopo la delusione di questa stagione diventa difficile pensare che possa rimanere sotto le Due Torri. Per il resto, servono almeno 4-5 titolari e la base dovrebbe essere quella di ripartire da giocatori simbolo come Simone Verdi.
Il Patron del Bologna Joey Saputo è atteso in città per mercoledì: sarà una settimana calda, in cui verrà deciso il futuro di molti. Essere soddisfatti di questa stagione è impossibile e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: che strategia adotterà il Presidente? Non ci resta che aspettare per capirlo. E sperare di non assistere più a campionati mediocri come questo.
"Ripartiamo da Udine" aveva detto il tecnico Roberto Donadoni ad una delegazione di tifosi dopo gli screzi di inizio settimana: bene, tutto si è visto tranne questo. E statistiche alla mano, la squadra rossoblù ha ottenuto solo 15 punti nel girone di ritorno senza vincere nemmeno una partita in trasferta. E chiude a 39 punti, solo 4 sopra la zona retrocessione ben lontana dal sogno di guidare dall'alto la parte destra della classifica.
Non ci sono scuse, non possono esistere "Se" e "Ma": nell'ottica di un progetto di crescita triennale, il Bologna non solo ha fallito l'obiettivo ma anno dopo anno ha sempre fatto un piccolo passo indietro. La colpa non è di un singolo ma del collettivo: per questo motivo bisogna assumersi la responsabilità dei propri errori, fare "Mea culpa" ed impostare il futuro con un'ottica completamente diversa da quella che è stata fino ad ora.
Prima di tutto obiettivi precisi e chiari a tutti: il tifoso del Bologna ha bisogno di sapere per cosa lotterà la propria squadra e cosa dovrà aspettarsi concretamente nella prossima stagione. Poi un mercato attento, capace di sistemare le lacune di questa squadra: Donadoni in questo momento cammina sul filo del rasoio e dopo la delusione di questa stagione diventa difficile pensare che possa rimanere sotto le Due Torri. Per il resto, servono almeno 4-5 titolari e la base dovrebbe essere quella di ripartire da giocatori simbolo come Simone Verdi.
Il Patron del Bologna Joey Saputo è atteso in città per mercoledì: sarà una settimana calda, in cui verrà deciso il futuro di molti. Essere soddisfatti di questa stagione è impossibile e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: che strategia adotterà il Presidente? Non ci resta che aspettare per capirlo. E sperare di non assistere più a campionati mediocri come questo.