Bolognamania: scommesse e meno certezze, sarà la mossa giusta?
Tra speranze e delusioni, illusioni e contratti depositati all’ultimo minuto, non sono mancati i colpi di scena per quanto riguarda la sessione estiva di calciomercato che si è conclusa ieri con una giornata a dir poco frenetica. Partendo dalla notizia di Mirante che ha sconvolto l’ambiente (ovvero un problema di salute che lo terrà lontano dall’attività agonistica fino a data da destinarsi, al quale mandiamo il più forte degli abbracci) fino ad arrivare alle visite mediche non passate da Cerci e al contratto di Viviani firmato alle 22.55 si può dire che ieri sia stato l'epilogo ideale di un mercato altisonante.
Siamo arrivati al 31 agosto, l’ultimo giorno di mercato, per concludere operazioni di cui si è parlato a lungo negli ultimi due mesi, in particolar modo Sadiq e Viviani. Altri due giovani di prospettiva che vanno ad aggiungersi alla lista degli under 25 presenti in questa squadra, costruita puntando appunto su questo ma alla quale manca decisamente esperienza. Sarebbe dovuto arrivare Cerci con un colpo last minute (scartato infine perché non disponibile fisicamente fino a dicembre) e sarebbe stato l’uomo giusto al momento giusto. Con lui, il problema dell’attacco si sarebbe quantomeno arginato.
Sì, perché nonostante a livello numerico si sia raggiunta una sostanziale patta tra entrate e uscite, a destare più di una preoccupazione tra la tifoseria è la consapevolezza di aver perso elementi di assoluto livello sul campo, come Giaccherini e Diawara entrambi approdati alla corte di Sarri, veri pilastri portanti della stagione passata, oltre a Mirante anche se non per questioni di mercato. Si sono sognati nel corso dell’estate Gabbiadini, Rossi e Saponara ma nelle idee della società c’è sempre stata la volontà di rispettare un piano triennale e di non investire grosse cifre in singoli giocatori.
Il fatto però che non sia arrivato nessun attaccante in grado di fare la differenza, in un reparto che ha chiuso la passata stagione come peggiore per quanto riguarda gol segnati e tiri in porta, è forse l’aspetto più negativo di questo mercato e addossa a Mattia Destro una responsabilità enorme. Sadiq è giovane, ha talento e sicuramente un futuro radioso davanti ma non ti dà le garanzie di un giocatore già formato. Diverso quello che riguarda Nagy e Krejci, già nell’orbita delle Nazionali maggiori, decisamente i migliori acquisti di questa sessione soprattutto considerando le cifre per cui sono arrivati: il primo, regista ungherese, perno fisso della nazionale e del Ferencvaros da cui proviene, è stato chiamato a riempire la casella lasciata vuota dal capriccioso Diawara (venduto, nonostante tutto quello che è successo, per la cifra richiesta inizialmente di 15 milioni). Per quel che riguarda Ladislav Krejci invece, ala sinistra ceca prelevata dalla squadra che l'ha svezzato cioè lo Sparta Praga, il Bologna si è assicurato un giocatore tutto mancino, rapido negli inserimenti ed abile nei dribbling.
Starà a Donadoni cercare di tirare fuori il meglio da questa squadra, probabilmente meno esperta di quanto sperasse, ma comunque formata da giovani ai quali tutti noi ora dobbiamo dare una grossa mano per far si che sia una stagione migliore di quella appena conclusa. Sulla carta si fa fatica ad affermare che questa rosa sia migliore di quella dello scorso anno, allo stato attuale è sicuramente una scommessa che nessuno però ha voglia di perdere. Alla luce di quanto operato, con nove acquisti, di cui 7 under 25, e 5 cessioni, di cui 4 over 30, il Bologna ha mantenuto l'idea di una linea verde. Noi, eterni sognatori, speravamo in qualcosa di più? Forse sì, ma il campo come sempre sarà il giudice supremo. E non è detto che i gol non arriveranno comunque.
Siamo arrivati al 31 agosto, l’ultimo giorno di mercato, per concludere operazioni di cui si è parlato a lungo negli ultimi due mesi, in particolar modo Sadiq e Viviani. Altri due giovani di prospettiva che vanno ad aggiungersi alla lista degli under 25 presenti in questa squadra, costruita puntando appunto su questo ma alla quale manca decisamente esperienza. Sarebbe dovuto arrivare Cerci con un colpo last minute (scartato infine perché non disponibile fisicamente fino a dicembre) e sarebbe stato l’uomo giusto al momento giusto. Con lui, il problema dell’attacco si sarebbe quantomeno arginato.
Sì, perché nonostante a livello numerico si sia raggiunta una sostanziale patta tra entrate e uscite, a destare più di una preoccupazione tra la tifoseria è la consapevolezza di aver perso elementi di assoluto livello sul campo, come Giaccherini e Diawara entrambi approdati alla corte di Sarri, veri pilastri portanti della stagione passata, oltre a Mirante anche se non per questioni di mercato. Si sono sognati nel corso dell’estate Gabbiadini, Rossi e Saponara ma nelle idee della società c’è sempre stata la volontà di rispettare un piano triennale e di non investire grosse cifre in singoli giocatori.
Il fatto però che non sia arrivato nessun attaccante in grado di fare la differenza, in un reparto che ha chiuso la passata stagione come peggiore per quanto riguarda gol segnati e tiri in porta, è forse l’aspetto più negativo di questo mercato e addossa a Mattia Destro una responsabilità enorme. Sadiq è giovane, ha talento e sicuramente un futuro radioso davanti ma non ti dà le garanzie di un giocatore già formato. Diverso quello che riguarda Nagy e Krejci, già nell’orbita delle Nazionali maggiori, decisamente i migliori acquisti di questa sessione soprattutto considerando le cifre per cui sono arrivati: il primo, regista ungherese, perno fisso della nazionale e del Ferencvaros da cui proviene, è stato chiamato a riempire la casella lasciata vuota dal capriccioso Diawara (venduto, nonostante tutto quello che è successo, per la cifra richiesta inizialmente di 15 milioni). Per quel che riguarda Ladislav Krejci invece, ala sinistra ceca prelevata dalla squadra che l'ha svezzato cioè lo Sparta Praga, il Bologna si è assicurato un giocatore tutto mancino, rapido negli inserimenti ed abile nei dribbling.
Starà a Donadoni cercare di tirare fuori il meglio da questa squadra, probabilmente meno esperta di quanto sperasse, ma comunque formata da giovani ai quali tutti noi ora dobbiamo dare una grossa mano per far si che sia una stagione migliore di quella appena conclusa. Sulla carta si fa fatica ad affermare che questa rosa sia migliore di quella dello scorso anno, allo stato attuale è sicuramente una scommessa che nessuno però ha voglia di perdere. Alla luce di quanto operato, con nove acquisti, di cui 7 under 25, e 5 cessioni, di cui 4 over 30, il Bologna ha mantenuto l'idea di una linea verde. Noi, eterni sognatori, speravamo in qualcosa di più? Forse sì, ma il campo come sempre sarà il giudice supremo. E non è detto che i gol non arriveranno comunque.