Bolognamania:| Non chiedermi, non ti sento
Continua lo strano mercato del Bologna in questa estate dove soldi ne girano pochi, se non dall'estero verso l'Italia, e dove in tanti sembrano avere più idee dei rossoblù. In questi casi, quando risorse e idee sono poche, tanto vale affidarsi al tecnico, specie se hai la fortuna di averne uno come Stefano Pioli che si è guadagnato sul campo nella scorsa stagione, se mai ci fossero dubbi, il diploma di affidabilità. Già a gennaio dello scorso anno il tecnico era stato disatteso, quando chiese Gelson Fernandes, Moscardelli e Mantovani e arrivarono Sorensen, Belfodil e Rubin, non esattamente la stessa cosa. Ma andò comunque bene, perché quel Bologna grazie a Pioli aveva trovato una sua identità e arrivò in porto più che comodamente. Stavolta, a fronte di quattro titolarissimi persi per strada - Gillet, Raggi, Mudingayi e Di Vaio, quasi tutto l'asse portante della squadra sperando che da qui a fine agosto non se ne vadano altri, vedi Ramirez -, il tecnico aveva fatto alcune richieste, ma finora sono state per lo più disattese, al di là delle dichiarazioni di facciata.
Partiamo dal portiere: Pioli aveva fatto chiaramente capire che Gillet era il suo portiere, invece davanti a due milioni scarsi la società l'ha venduto a una diretta concorrente senza avere l'alternativa. A quel punto Pioli ha richiesto Sorrentino, che già avrebbe voluto a Palermo con lui nella passata stagione, ma il Chievo - giustamente - è stato irremovibile e ha sparato una cifra fuori mercato: o affarone o non si fa. Prendere nota. Curci non era la prima scelta, forse nemmeno la seconda. Alla fine, ovviamente, è arrivato lui e si giocherà un posto con Agliardi, al momento favoritissimo. La mediana: con Mudingayi in uscita da tempo, Pioli aveva richiesto nuovamente Gelson Fernandes, per lui il mediano perfetto da affiancare a Perez. Ovviamente è andato allo Sporting Lisbona, e il Bologna probabilmente chiuderà per Guarente, per ragioni fisiche una scommessa con la S maiuscola. Poi la punta: confermato Acquafresca, Pioli ha richiesto Moscardelli per avere un vice che conosce già, ma per ora la fumata bianca resta lontanissima.
E veniamo agli ultimi innesti. Difesa: la prima richiesta del tecnico era un difensore centrale affidabile, meglio ancora se di esperienza. Puntato Heinze, che ha preferito giocarsi le chance alla Roma (ma con un biennale un po' più ricco...), poi corteggiato Natali, che quasi certamente tornerà a Bergamo, e infine trattato Escudé, che andrà al Besiktas in Turchia. Uno zero su tre pesantissimo che non può certo essere cancellato dall'arrivo di Roger Carvalho, giocatore che a Genova sponda rossoblù negli ultimi sei mesi non ha certo entusiasmato e che ha un pedigree ben lontano dall'essere di razza. Infine, gli esterni. Se da una parte Motta, in arrivo dalla Juventus, è un buon innesto - sebbene non proprio il primo della lista - dall'altra Pioli aveva chiesto espressamente Jokic, terzino vero, per avere un alter ego del più offensivo Morleo. E' arrivato Mathias Abero, uruguagio classe '90 di passaporto italiano: probabilmente anche un buon innesto, ma non certo la tipologia di giocatore richiesta da Pioli, visto che il terzino in carriera l'ha fatto spesso più che altro all'occorrenza (al Nacional c'era uno del calibro di Diego Placente, negli ultimi mesi, o in alternativa Darwin Torres), è nato punta ed è stato utilizzato molto più spesso come esterno del 4-4-2 o come mezz'ala mancina del 4-3-3. Insomma, uno molto più bravo ad attaccare che a difendere. Ancora una volta, le richieste di Stefano Pioli non sono state ascoltate. Il mercato del Bologna finora sembra il celebre film con Gene Wilder e Richard Pryor. E attenzione, perchè finora Pioli ha sempre detto che vorrebbe continuare ad allenare Ramirez....