Bolognamania:| Pioli, è caccia al miracolo
Come tendenzialmente previsto nelle scorse settimane su queste pagine, l'avventura di Pierpaolo Bisoli al Bologna è terminata. Tanti gli errori commessi dal tecnico di Porretta Terme sulla panca dei suoi sogni: l'atteggiamento nullo dei suoi nelle prime due partite, i ruoli cambiati, i cinque moduli usati in altrettante partite e un rapporto con la squadra che si è definitivamente deteriorato nel turbolento intervallo di Udine, la partita che ha sancito l'esonero di Bisoli. E, particolare da non sottovalutare, un aziendalismo che ha finito per permettere di indebolire eccessivamente in estate la squadra, mentre Bisoli dispensava ottimismo a piene mani illustrando un Paradiso che solo lui vedeva. E tra una dichiarazione positiva e l'altra - smentite dai fatti del campo - è parso chiaro a tutti che questo Bologna è debole, costruito male e, va detto, anche allenato male, fino al 2-0 di Udine che ha decretato la svolta in casa rossoblù.
Sorvolando sul drammatico pateracchio del lunedì sera, con Ballardini annunciato già da alcuni soci alla squadra proprio mentre il tecnico ravennate ci stava ripensando, vista la debolezza della rosa del Bologna (e anche della società, all'ennesimo errore della sua gestione), ora tocca a Stefano Pioli, che a Bologna vinse uno scudetto Allievi nel 2001. Tecnico della via Emilia se ce n'è uno - è la quinta tappa, dopo Modena, Parma, Piacenza e Sassuolo -, ora arriva nel capoluogo dopo il caos estivo, con un'esperienza al Palermo durata il tempo di un'eliminazione in Europa League contro i modesti svizzeri del Thun e di un'amichevole col Napoli che Zamparini non ha gradito. Grazie allo slittamento della prima giornata (Pioli è stato esonerato il 30 agosto, due giorni dopo l'ipotetico esordio in campionato) il tecnico parmense può dunque rimettersi in sella e occuparsi di un Bologna davvero disastrato.
Meglio chiarirlo subito: a meno che sulla squadra a gennaio non intervenga pesantemente, salvando questo Bologna Stefano Pioli costruirebbe un miracolo, probabilmente il colpo migliore della sua carriera di tecnico. Già, perché di miracolo bisogna parlare se si fa arrivare in porto una barca dove mancano troppe cose - centrocampisti che diano del tu al pallone, esterni, una punta di fisico - e dove anche le certezze come Marco Di Vaio stanno paurosamente vacillando, visto che il capitano non segna dallo scorso 2 aprile. Senza contare il clima di incertezza e di tensione che ormai è di casa a Casteldebole. Forse, proprio per questo, un uomo di buon senso e pragmatico come Stefano Pioli può fare al caso del Bologna, per costruire una salvezza che sta via via prendendo i contorni dell'impresa.