Bolognamania: Perez, una telenovela già vista
Come volevasi dimostrare. A forza di temporeggiare, siamo arrivati al punto in cui a un mese e una settimana dalla scadenza del suo contratto triennale il Bologna non sa ancora se l’anno prossimo potrà contare o meno su Diego “El Ruso” Perez, anche quest’anno il suo centrocampista cardine visto nonostante la presenze limitare, 23, i rossoblù hanno conquistato 31 punti con lui in campo, contro i 13 in 15 partite senza di lui. Si è perso tempo, quando il cambio estivo Mudingayi-Pazienza avrebbe dovuto convincere la società a fare di tutto per confermare il giocatore, invece da un anno a questa parte si è tergiversato, col risultato che poi alcune squadre hanno chiesto notizie sul mediano e ora è lui ad essersi preso tempo. Una cosa normalissima per un giocatore all’ultimo vero contratto della sua carriera che vuole solo capire se il Bologna che verrà avrà obiettivi di minima e se c’è modo di togliersi qualche soddisfazione altrove, visti i recenti interessamenti del Monaco e, da un mese a questa parte, del Valencia.
Non sono solo queste le squadre interessate al giocatore, la lista è lunga (anche in Italia più di una squadra ha sondato il terreno) e il Bologna dopo aver ipotizzato una bozza di contratto a febbraio – con Perez che ha rimandato la questione a fine campionato – ha fatto pervenire l’offerta completa, con tutti i bonus nel dettaglio, al giocatore una settimana fa. Poi, la risposta che non arriva e la partenza del giocatore per Ibiza per qualche giorno di spiaggia prima di concedersi alla nazionale uruguagia per qualificazioni mondiali e Confederations Cup, ha fatto arrivare le parti a un passo dalla rottura. Una fumata nera vera e propria ancora non c’è stata, probabilmente Perez sta vagliando anche altre proposte e ha preso tempo. Legittimo, visto che di fronte c’è chi ci ha messo tre anni prima di offrirgli un prolungamento contrattuale (biennale da un milione a stagione, 700.000 fissi e 300.000 di bonus con obiettivi personali e di squadra) e, particolare comunque da considerare, una società che ha in atto un contenzioso col suo agente Delgado da tre milioni risalente all’affare Britos.
Il timore, fondatissimo, è che con Perez si segua l’esempio già visto in altre recenti trattative con la coppia Guaraldi-Zanzi: intendiamoci, l’offerta stavolta è buona (a due milioni, considerando che dovresti acquistare un sostituto, non troveresti mai e poi mai un giocatore di quel valore), ma far passare Perez per quello che si sta comportando male è un messaggio che non può passare. Un film già visto, con i vari Gillet, Belfodil, Ramirez e compagnia, tutti via da Bologna per questioni economiche. Anzi, a maggior ragione non si può puntare il dito contro un giocatore che in scadenza di contratto per l’intera stagione non ha mai tirato indietro la gamba quando è stato chiamato in causa: un atteggiamento che gli è valso la standing ovation del pubblico del Dall’Ara all’ultima in casa, pur essendo in panchina. Il finale della telenovela si conoscerà a breve, ma pare già scritto: se sarà un dejà vu, per il Bologna sarà una perdita sanguinosa. Probabilmente anche più di quella – peraltro probabile – di Alessandro Diamanti.