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    Bolognamania: per favore, più fatti e meno parole

    Bolognamania: per favore, più fatti e meno parole

    • Greta De Cupertinis
    “Il nostro è l’atteggiamento giusto per salvarsi” ha dichiarato Filippo Inzaghi nel post-partita di Parma - Bologna, finita nuovamente 0-0 dopo il pareggio a reti inviolate di martedì scorso contro il Milan al Dall’Ara. Beh caro Pippo, io credo di no. Una squadra terzultima in classifica, a 13 punti e con davanti solo Lazio e Napoli per terminare il girone di andata, ieri doveva giocare per vincere. E così non è stato.

    “Troppo rinunciatari? Chi ha idee migliori può andare a fare il corso a Coverciano…” anche in questo caso, grazie per l’invito ma non credo che ci andrò. Mi ritengo comunque libera di esprimere un malcontento che ad oggi è quello della piazza e degli addetti ai lavori, un malcontento che non nasce dal nulla ma da una situazione che definire delicata è dire poco.

    Quello che si vede in campo ormai da qualche mese fa pensare che il Bologna di oggi abbia poche chances di salvarsi. Mai pericolosi, mai incisivi, mai determinati a portare a casa il risultato: inoltre, sono passati 366 giorni dall’ultima vittoria dei rossoblù fuori casa. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per non essere soddisfatti di questa squadra ed esprimere la propria paura e il proprio rammarico.

    Con la notizia del ritorno alla chiusura classica del mercato al 31 gennaio, la società rossoblù non ha scuse: bisognerà investire – e non poco – per fare tutto il possibile per rinforzarsi. Come? Trovando giocatori pronti, utili alla causa e soprattutto in grado di ricoprire subito i ruoli da titolari. Questa è una squadra che ha bisogno di innovazione in tutti i reparti, prima che sia troppo tardi. E che sia Inzaghi l’allenatore del girone di ritorno oppure qualcun altro, dovrà avere una squadra pronta. Pronta ad un girone di ritorno che sia l’opposto di quello di andata.

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