Bolognamania:| Ora servono dei big
Chiusa ufficialmente la questione Miguel Angel Britos, passato al Napoli per circa 9 milioni di euro (parte dei quali va all'agenzia del giocatore) più il prestito del terzino Luigi Vitale, il Bologna ora è chiamato a dare un'importante accelerata al suo mercato, che finora ha vissuto per lo più di comprimari e scommesse. Anche perché la squadra comincia ad avere diversi effettivi, e contando che il progetto parlava di venti giocatori più i tre portieri, i posti rimasti per gli innesti sono pochi: due punte, dalle quali dipenderà molto dei destini rossoblù di questa stagione, un centrocampista e un difensore centrale.
Finora in entrata è stata sistemata la panchina o quasi: fanno eccezione gli acquisti di Gillet dal Bari e dello spagnolo Crespo dal Padova, che si contenderà il posto a destra con Garics, e probabilmente lo svedese Antonsson dal Copenaghen, comunque da verificare in Italia. Per il resto seconde linee o poco più, per una squadra che intanto ha perso tre titolari fissi come Viviano, già sostituito col portiere belga, Britos ed Ekdal. Il piatto piange, la difesa è indebolita, l'attacco non è stato rinforzato (Vantaggiato vale Meggiorini, a stare larghi) e il centrocampo è sempre quello, anche se si parla di un Mudingayi in uscita. Insomma, a oggi la squadra convince poco.
Domenica si parte per il ritiro di Andalo (prima parte della preparazione rossoblù, dal 1° agosto si sale a Sestola) e la famosa punta da affiancare a Di Vaio, che il Bologna cerca da due anni interi, ancora non è arrivata. E non è detto che arrivi in tempi brevi. Ok non cedere al ricatto Udinese - 'dateci Ramirez o Della Rocca' - per Floro Flores, ma il tira e molla con il Brescia per Caracciolo, prima dell'offerta super del Rubin Kazan (Corioni un mese fa partiva da 6 milioni, ora è a 4 e spiccioli e il Bologna cerca di calare ancora), può dimostrare due cose: sicuramente che i rossoblù non vogliono farsi prendere per la gola, e questo va anche bene, ma anche che i soldi entrati nelle casse per Britos hanno coperto falle economiche e si preferirebbe non reinvestirli.
Un segnale di una situazione economica che solo ora si sta avvicinando alla normalità, ma soprattutto una fonte di preoccupazione per i tifosi: che sarebbero stati necessari sacrifici per appianare le perdite si sapeva, ma ora il Bologna si è impoverito tecnicamente e i sostituti al momento non sono all'altezza. E' vero, c'è un altro mese e mezzo di mercato, ma i chiari di luna sono preoccupanti e il timore è che per avere innesti veri serva la cessione di un altro big (Mudingayi, col rischio di sguarnire ancora di più la retroguardia?) oppure si vada su svincolati di lusso. Che però, essendo tali, hanno molte offerte: vedi alla voce Heinze e Trezeguet. Un bel rebus, sta a Bagni risolverlo.