Bolognamania: ogni volta la stessa storia
Perdere è sempre brutto, perdere nel recupero finale lo è ancora di più, perdere nel recupero finale su rigore invece le supera davvero tutte. Se Rossettini si è reso protagonista a Roma per un gol che ha permesso al Bologna di strappare un punto, lo stesso non si può dire di ieri quando un suo fallo su Belotti al 92esimo ha di fatto sancito la sconfitta della squadra rossoblù contro il Torino davanti ad oltre 20.000 tifosi.
Sono stati molteplici gli errori commessi dai singoli ma in generale la squadra è scesa in campo con un atteggiamento diverso da quello che aveva impressionato lunedì all'Olimpico ed è apparsa nuovamente poco determinata, poco incisiva, non riuscendo a creare nessuna importante occasione da gol. Una gara di una noia mortale, una partita da squadre in vacanza quando manca ancora un mese alla fine del campionato. Il Bologna è uscito dal campo tra i fischi generali di una curva che è sempre stata presente ma è stanca di assistere a partite del genere, nelle quali è difficile trovare il migliore in campo perché tutti contribuiscono alla prestazione negativa della squadra.
Il Bologna di Donadoni che aveva compiuto grandi imprese si è spento dopo la gara contro la Juventus, da quel momento e per quasi tutte le partite degli ultimi mesi la squadra rossoblù ha dato l’idea di aver mollato gli ormeggi. Un dato significativo e assai preoccupante è quello che riguarda i gol: nelle ultime otto giornate, il Bologna ha segnato solo 2 reti a firma Brienza e Rossettini. Non vince da più di due mesi, dalla gara contro l’Udinese del 14 febbraio, terminata 0-1 con gol di Destro. Ecco, l’attaccante marchigiano manca come il pane a questa squadra perché se è vero che comunque il Bologna ha sempre fatto fatica durante l’anno a segnare, è altrettanto vero che Destro è l’unico che può inventarsi la giocata vincente, l’unico che ti può cambiare la partita, soprattutto se Giaccherini è quello delle ultime settimane.
Di sicuro il futuro incerto riguardante un allenatore che non si sbilancia mai sulla sua permanenza a Bologna e sulla situazione legata al Direttore Sportivo non aiuta la squadra in un momento di difficoltà ma parliamo di professionisti che non devono dare peso a questo, devono innanzitutto pensare a giocare e a mettere in campo la migliore prestazione possibile ogni domenica.
Ieri al Dall’Ara era presente il Patron Saputo con la famiglia, un uomo che ha investito a Bologna una cifra come 70 milioni di euro: cosa può mai pensare il magnate canadese davanti a questo (non) spettacolo? Nessuna gioia e nessuna soddisfazione per uno che non solo si merita delle prestazioni sportive dignitose ma prima di tutto il rispetto per ciò che sta facendo. Cara squadra, se non hai voglia per te di dare vita ad un degno finale di stagione fallo almeno per lui e per tutti quei tifosi che non si meritano di assistere a gare del genere. Se hai voglia di essere ricordata come la squadra che ha compiuto un’impresa e non come quella che sul finale l’ha distrutta, è il momento di voltare pagina. Ci sono ancora cinque partite e con esse la possibilità di riuscirci.