Mai sosta arrivò nel momento migliore. Il Bologna con il pari contro il Genoa ha raggiunto quota 40, arrivando alla fatidica soglia della salvezza, centrando l'obiettivo in una stagione in cui a dicembre ha rischiato il fallimento a ben otto giornate dalla fine: queste due settimane serviranno non solo alla società per cominciare a lavorare sul futuro - bella sensazione, dopo anni di promozioni fallite e centrate all'ultimo e salvezze in extremis - ma anche a Malesani e alla squadra per recuperare energie dopo una grande cavalcata.

La partita di domenica infatti ha mostrato che qualche pilastro è comprensibilmente in debito d'ossigeno: ci sono giocatori che da settembre tirano la carretta (Rubin, Della Rocca e Di Vaio, quelli che nelle ultime partite sono parsi un po' più stanchi degli altri) e questi quindici giorni aiuteranno non poco a riprendere la forma andata leggermente in calando rispetto, ad esempio, a un mese fa.

Il sogno Europa non è più così vicino - la Juventus ora ha cinque punti di vantaggio e anche il successo del Palermo sul Milan ha complicato i piani, ma sia i bianconeri che la Fiorentina, altra pretendente al settimo posto, hanno un calendario durissimo - ma ora il Bologna potrà affrontare le partite dopo aver recuperato energie e magari inserendo per il finale anche forze fresche, come ad esempio quelle di giocatori come Morleo, il rientrante Ekdal o quello che finora è stato un vero e proprio oggetto misterioso, Krhin.

In questi quindici giorni, come detto, spazio anche al lavoro societario, che senza campionato di mezzo e con tante certezze già in tasca potrà iniziare a operare per il futuro. Il quadro delle riconferme vede primi in lista capitan Di Vaio, il tecnico Alberto Malesani e il ds Carmine Longo: per l'attaccante siamo agli sgoccioli e manca solo la firma, per gli altri due le trattative sono in corso ma tutto lascia pensare che la prossima settimana, come sperano i tifosi rossoblù, sia quella giusta.