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Bolognamania: l'oro d’Africa
La migliore prestazione del Bologna da inizio stagione, culminata con la vittoria per 3-0 contro la Sampdoria, porta la firma di tutti i giocatori scesi in campo. Tra questi i rossoblù stanno trovando la loro fortuna in tre giocatori di nazionalità africana che domenica dopo domenica stanno mettendo in campo prestazioni eccellenti: Donsah, Mbaye e l’incredibile Okwonkwo.
Partiamo dall’ultimo per affermare che il Bologna ha in casa, senza ombro di dubbio, un baby fenomeno: 3 gol all’attivo in Serie A, tutti da subentrante, con una media realizzativa di un gol ogni 22 minuti. Ad esempio, il capocannoniere della Serie A Ciro Immobile segna una rete ogni 71 minuti. Basta questo per far capire che ampi margini di crescita ha questo giocatore? Tra le altre cose quello che stupisce di Okwonkwo è la maturità e la professionalità che mostra in ogni occasione: dopo il gol al Verona di lunedì scorso il ragazzo ha preso subito il pallone per portarlo al centro del campo e ricominciare a giocare. Con il successo non deve smarrirsi ma continuare ad essere quello di sempre: i presupposti per una grandissima carriera ci sono tutti.
Da lui a Donsah il passo è breve, altro giocatore che sta dimostrando di avere forza fisica e piedi buoni: oltre a questo lo rendono un talento la rapidità e l’ottima visione di gioco. Insieme ai compagni di reparto sta facendo funzionare al meglio il centrocampo del Bologna e per quanto si sia parlato di lui anche per dichiarazioni fuori dal campo, la domenica fa ben vedere quello che sa fare. Ieri ha annullato gli avversari e con una condizione fisica ben migliore di quella della passata stagione, è difficile che qualcuno riesca a togliergli la maglia da titolare.
Infine c’è Mbaye e qui va aperta una parentesi particolare: ieri insieme a Verdi è stato sicuramente il migliore in campo, dando una grossa mano in fase difensiva ma anche partecipando attivamente alla manovra offensiva. Il suo gol è stato voluto, meritato e frutto del lavoro e del sacrificio dell’ultimo periodo. Sì, perché Mbaye non è mai stato la prima scelta di Donadoni e più volte, da quando veste la maglia del Bologna, si era parlato di una sua possibile cessione: lui ha scelto sempre di rimanere, di giocarsi le sue carte in rossoblù e il tempo l’ha premiato. Ora la squadra non può e non deve fare a meno di lui in difesa.
Tre storie difficili, tre storie di ragazzi partiti dalla terra d’origine per cercare serenità in Italia e provare qui a costruirsi un futuro diverso: la storia di Donsah la conosciamo bene, grazie ad un documentario realizzato dalla Web Tv ufficiale del Bologna, ma anche quelle dei compagni Mbaye ed Okwonkwo sono simili. Ora le occasioni, la possibilità di affermarsi, la gioia di fare un lavoro che in Africa sembrava solo una lontana utopia: se le motivazioni fanno la differenza beh… loro ne hanno da vendere.
Partiamo dall’ultimo per affermare che il Bologna ha in casa, senza ombro di dubbio, un baby fenomeno: 3 gol all’attivo in Serie A, tutti da subentrante, con una media realizzativa di un gol ogni 22 minuti. Ad esempio, il capocannoniere della Serie A Ciro Immobile segna una rete ogni 71 minuti. Basta questo per far capire che ampi margini di crescita ha questo giocatore? Tra le altre cose quello che stupisce di Okwonkwo è la maturità e la professionalità che mostra in ogni occasione: dopo il gol al Verona di lunedì scorso il ragazzo ha preso subito il pallone per portarlo al centro del campo e ricominciare a giocare. Con il successo non deve smarrirsi ma continuare ad essere quello di sempre: i presupposti per una grandissima carriera ci sono tutti.
Da lui a Donsah il passo è breve, altro giocatore che sta dimostrando di avere forza fisica e piedi buoni: oltre a questo lo rendono un talento la rapidità e l’ottima visione di gioco. Insieme ai compagni di reparto sta facendo funzionare al meglio il centrocampo del Bologna e per quanto si sia parlato di lui anche per dichiarazioni fuori dal campo, la domenica fa ben vedere quello che sa fare. Ieri ha annullato gli avversari e con una condizione fisica ben migliore di quella della passata stagione, è difficile che qualcuno riesca a togliergli la maglia da titolare.
Infine c’è Mbaye e qui va aperta una parentesi particolare: ieri insieme a Verdi è stato sicuramente il migliore in campo, dando una grossa mano in fase difensiva ma anche partecipando attivamente alla manovra offensiva. Il suo gol è stato voluto, meritato e frutto del lavoro e del sacrificio dell’ultimo periodo. Sì, perché Mbaye non è mai stato la prima scelta di Donadoni e più volte, da quando veste la maglia del Bologna, si era parlato di una sua possibile cessione: lui ha scelto sempre di rimanere, di giocarsi le sue carte in rossoblù e il tempo l’ha premiato. Ora la squadra non può e non deve fare a meno di lui in difesa.
Tre storie difficili, tre storie di ragazzi partiti dalla terra d’origine per cercare serenità in Italia e provare qui a costruirsi un futuro diverso: la storia di Donsah la conosciamo bene, grazie ad un documentario realizzato dalla Web Tv ufficiale del Bologna, ma anche quelle dei compagni Mbaye ed Okwonkwo sono simili. Ora le occasioni, la possibilità di affermarsi, la gioia di fare un lavoro che in Africa sembrava solo una lontana utopia: se le motivazioni fanno la differenza beh… loro ne hanno da vendere.