Dopo aver vinto anche a Lecce, con un'altra gemma firmata Gaston Ramirez - giocatore acquistato in estate da Carmine Longo che ora ha più che triplicato il suo valore e il cui prezzo nell'arco di pochi mesi potrebbe impennarsi ulteriormente - in casa Bologna si comincia davvero a sognare. La salvezza è ormai conquistata, solo qualche dichiarazione di facciata impone di aspettare i 40-42 punti che danno la certezza matematica, ma il modo in cui gioca la squadra di Malesani, la convinzione che ha e i dodici punti di vantaggio sulla terzultima (undici più il fattore campo a favore) sono la migliore delle garanzie: allora per una volta dopo anni di mediocrità di guarda su, a traguardi ambiziosi.

E ci si accorge che il settimo posto che può valere l'Europa League - ammesso che il Palermo non batta in Milan in semifinale di Coppa Italia - dista solamente tre punti, proprio quei tre punti tolti dalla classifica rossoblù per i ritardi nei pagamenti da parte dell'ex presidente Sergio Porcedda. Con quelli i rossoblù sarebbero pari alla Juventus e con gli scontri diretti a favore, quindi virtualmente settimi. Invece, ci sarà da lottare e per una volta non bisognerà penare fino all'ultimo: niente patemi, quest'anno fino all'ultimo si proverà a combattere per la realizzazione di un sogno chiamato Europa, impensabile per una squadra che lo scorso 23 dicembre era arrivata a mezz'ora di orologio dal fallimento.

Con la classifica sempre più rosea, anche il discorso società ha avuto riflessi positivi: Giovanni Consorte al termine di uno straordinario lavoro ha chiuso con un mese e mezzo di anticipo l'aumento di capitale a 13 milioni di euro con l'ingresso di nuovi soci, e grazie alla serie A già garantita per l'anno prossimo è riuscito anche ad avere dalle banche i sei milioni delle fidejussioni bloccati in Lega da inizio stagione a copertura del mercato. Ora il sole inizia davvero a splendere sul Bologna: in campo già da un po', adesso anche sul ponte di comando. L'Europa sarebbe la ciliegina su una torta davvero squisita.