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    Bolognamania: invece che cavalcare l'onda...

    Bolognamania: invece che cavalcare l'onda...

    • Greta De Cupertinis
    Peccato, veramente un peccato. Il Bologna, dopo sei punti in una settimana, perde a Cagliari per 2-0 mostrando ancora lacune sia dal punto di vista tecnico che caratteriale. Tutto ciò che di bello avevamo visto negli ultimi giorni è stato di fatto archiviato dopo questa pesante sconfitta contro un’avversaria diretta, la quale ha dimostrato di essere più forte su ogni singolo pallone.

    Sulla carta, la formazione scelta dal tecnico Filippo Inzaghi era probabilmente la migliore che potesse mettere in campo: eppure, giocatori che fino ad oggi avevano reso bene (vedi Danilo) ieri non sono mai stati in partita o comunque hanno fatto fatica a contrastare i giocatori della squadra sarda. Perché? L’obiettivo a voce era quello di dare continuità alle prestazioni casalinghe contro Roma ed Udinese, invece il Bologna in trasferta continua ad essere sempre la stessa squadra che naviga fra diverse difficoltà.

    Fuori dalle mura casalinghe del Dall’Ara, il Bologna non vince da dicembre dello scorso anno. Più di dieci mesi senza un vero successo esterno e una situazione che sembra quasi un “sortilegio”. La differenza di atteggiamento con il quale la squadra rossoblù è scesa ieri in campo rispetto a domenica scorsa, è evidente e sotto gli occhi di tutti. Invece, il Bologna non deve aver paura di giocare in altri stadi e dovrebbe cercare sempre di imporsi per quello che è e non essere una copia sbiadita di quello che invece ha cominciato a mostrare in casa. 

    La sosta del campionato, ancora una volta, cade a pennello: nelle prossime due settimane, l’obiettivo di Inzaghi dovrà essere quello di motivare i suoi ragazzi e trovare un equilibrio fra dentro/fuori indispensabile per potere andare avanti in campionato e scalare la classifica. I limiti ci sono e probabilmente si lotterà fino alla fine del campionato ma quando le cose cominciano ad andare bene, bisogna cercare di cavalcare l’onda e non di farsi trasportare ingenuamente dalla marea.

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