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Bolognamania: i giorni del terrore rossoblù
A un passo dal tracollo. No, non quello sportivo perché quello Albano Guaraldi lo ha già firmato in calce con la vergognosa retrocessione in serie B dopo sei stagioni nella massima serie. Il tracollo in questione è quello economico, perché se a una gestione scellerata aggiungi i danni che porta ai bilanci la retrocessione in serie B il default sembra prossimo. Fin dai giorni successivi all'aritmetica retrocessione in città è stato chiaro che il Bologna Football Club era un malato grave da salvare: non a caso si è mossa la politica, in testa il sindaco Merola (non certo un grande appassionato di calcio), e sono arrivate le parole di apertura del socio Massimo Zanetti, da tempo fuori dalle vicende rossoblù dopo le dimissioni del 2011. In tanti in queste ore sono al capezzale del moribondo Bologna, ma le cure per salvare il club sembrano davvero poche.
Proprio per questo sono i giorni del terrore, in città: la prossima iscrizione al campionato di serie B è tutt'altro che certa e sono in arrivo scadenze decisive come il pagamento degli stipendi del trimestre gennaio-marzo (gennaio è stato saldato, restano febbraio, marzo e i contributi di tutti e tre i mesi) per i quali il Bologna al momento ha in cassa solo metà dei soldi necessari. Poi ci saranno tante altre scadenze a giugno (entro il 25 va pagato il mese di aprile ad esempio) fino alla data del 30, quando servirà una fidejussione da 800.000 euro per iscriversi al prossimo campionato cadetto. Il club è con l'acqua alla gola e soprattutto lo è Albano Guaraldi, la cui presidenza si è arrotolata su sé stessa tra disastri, spocchia e clamorosi flop inanellati uno dietro l'altro fino ad arrivare all'assenza attuale di risorse per salvare la società.
Sono ore di terrore soprattutto per i tifosi, che temono che la situazione precipiti e il Bologna possa sprofondare in Lega Pro o addirittura peggio: sta alla proprietà attuale onorare le prossime scadenze, sperando poi che nei prossimi giorni (e in particolare nell'assemblea dei soci del 12 giugno) possano esserci immissioni di capitali freschi da parte di Zanetti. La città è col fiato sospeso e forse ora qualcuno capirà perché da diverso tempo c'era chi si scagliava contro la gestione Guaraldi, ben prima di queta disgraziata stagione. La proprietà rossoblù quest'anno ha fatto tutto il possibile per retrocedere e ora, ciliegina sulla torta, si è incaricato l'avvocato Filippo Fusco, ex ds di Foggia e Napoli, di chiedere ai giocatori di rinunciare a parte degli stipendi e di spalmarsi gli ingaggi o transare i contratti in chiave futura. Una mossa che dà l'idea della disperazione in cui versa il Bologna, l'ultima gravissima umiliazione che Guaraldi ha riservato a questo glorioso club, il cui blasone è stato calpestato da un presidente inadeguato che ha distrutto tutto ciò che aveva trovato.
Proprio per questo sono i giorni del terrore, in città: la prossima iscrizione al campionato di serie B è tutt'altro che certa e sono in arrivo scadenze decisive come il pagamento degli stipendi del trimestre gennaio-marzo (gennaio è stato saldato, restano febbraio, marzo e i contributi di tutti e tre i mesi) per i quali il Bologna al momento ha in cassa solo metà dei soldi necessari. Poi ci saranno tante altre scadenze a giugno (entro il 25 va pagato il mese di aprile ad esempio) fino alla data del 30, quando servirà una fidejussione da 800.000 euro per iscriversi al prossimo campionato cadetto. Il club è con l'acqua alla gola e soprattutto lo è Albano Guaraldi, la cui presidenza si è arrotolata su sé stessa tra disastri, spocchia e clamorosi flop inanellati uno dietro l'altro fino ad arrivare all'assenza attuale di risorse per salvare la società.
Sono ore di terrore soprattutto per i tifosi, che temono che la situazione precipiti e il Bologna possa sprofondare in Lega Pro o addirittura peggio: sta alla proprietà attuale onorare le prossime scadenze, sperando poi che nei prossimi giorni (e in particolare nell'assemblea dei soci del 12 giugno) possano esserci immissioni di capitali freschi da parte di Zanetti. La città è col fiato sospeso e forse ora qualcuno capirà perché da diverso tempo c'era chi si scagliava contro la gestione Guaraldi, ben prima di queta disgraziata stagione. La proprietà rossoblù quest'anno ha fatto tutto il possibile per retrocedere e ora, ciliegina sulla torta, si è incaricato l'avvocato Filippo Fusco, ex ds di Foggia e Napoli, di chiedere ai giocatori di rinunciare a parte degli stipendi e di spalmarsi gli ingaggi o transare i contratti in chiave futura. Una mossa che dà l'idea della disperazione in cui versa il Bologna, l'ultima gravissima umiliazione che Guaraldi ha riservato a questo glorioso club, il cui blasone è stato calpestato da un presidente inadeguato che ha distrutto tutto ciò che aveva trovato.