Bolognamania:| Generali bravi e fortunati
Napoleone ammise con candore di preferire i generali fortunati a quelli bravi, per le sue battaglie. Di certo finora Alberto Malesani sulla panchina del Bologna ha dimostrato di essere un generale sia bravo che fortunato: quattro punti nelle ultime due gare, entrambe con reti segnate al 90' dall'eterno Marco Di Vaio, sempre più leader dei rossoblù.
Ma i gol in extremis non sono solo frutto della fortuna, anzi: è il sintomo di una squadra che non molla mai, di un Bologna che Malesani sta plasmando a sua immagine - continua ricerca del gioco e tanta voglia di lavorare sul campo - e che sta, partita dopo partita, cambiando pelle. Poi, certo, la buona sorte che non guasta: non tanto contro la Roma - perché è vero che i giallorossi hanno colpito due legni, ma uno l'ha centrato anche il Bologna che poi è stato falcidiato dalle decisioni di Peruzzo di Schio, quasi tutte pro Roma - quanto contro l'Udinese, perché per le occasioni avute (due clamorose traverse, una delle quali su paratissima di Viviano) i friulani avrebbero meritato anche di vincere, ma all'ultimo tuffo è arrivato il più beffardo dei 2-1.
La quadratura del cerchio Malesani sembra averla trovata con il 4-3-3, che permette al centrocampo - specialmente quando sarà al completo, contro l'Udinese mancavano in un colpo solo Perez, Krhin ed Ekdal - di avere filtro e stabilità, e all’attacco di avere più palloni giocabili da servire al finalizzatore principe, ovvero Di Vaio. Tra lo splendido secondo tempo di Roma e il primo contro l'Udinese si è vista una squadra vogliosa di creare, che cerca sempre il possesso non fine a sé stesso ma per portare pericolo alle difese avversarie: sono i primi radicali cambiamenti del Bologna del generale Malesani, al quale la prima vittoria in campionato dà certamente anche morale.
Resta tanto lavoro da fare, ovviamente, a partire dalla difesa, perché lo schieramento a quattro non ha cancellato errori e falle: a Catania probabile che qualcuno dei titolari (Garics-Portanova-Britos-Rubin) goda di un turno di riposo anche perché le alternative, da Esposito a Moras passando per Cherubin, non mancano e sono comunque affidabili.