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    Bolognamania: fuori Inzaghi, dentro Mihajlovic

    Bolognamania: fuori Inzaghi, dentro Mihajlovic

    • Greta De Cupertinis
    Non c'è limite al peggio, anche quando si pensa di averlo raggiunto. La sconfitta di ieri pomeriggio in casa contro il penultimo Frosinone, per 4 reti a 0, sancisce definitivamente la fine dell'avventura di Filippo Inzaghi sotto le Due Torri e compromette, non di poco, la già complicatissima classifica del Bologna in ottica salvezza.

    La partita più importante della stagione viene persa in maniera beffarda, con un Bologna mai in campo, capace solo di subire senza mostrare un briciolo di dignità e amor proprio. Come per ammissione del Presidente Joey Saputo, intervenuto al termine del match in conferenza stampa, "Abbiamo fatto pietà". E non poco.

    Al posto di Filippo Inzaghi è sempre più imminente l'arrivo di Sinisa Mihailovic, il quale arriverebbe a Bologna con un contratto di sei mesi con opzione di altri due anni in caso di salvezza. E per credere davvero di riuscire a salvare questa squadra ci vuole tanto ottimismo e determinazione, una sorta di miracolo sportivo che cambi radicalmente la mentalità di una squadra che non vince dallo scorso settembre.

    Il tecnico serbo, con un passato già a Bologna, non può però essere caricato di tutte le aspettative: fondamentali saranno questi ultimi giorni di mercato in cui dovranno arrivare giocatori nuovi, pronti e di qualità. Si è già aspettato troppo, per tutto, e il risultato è quello a cui stiamo assistendo.

    Già, perchè la scossa a questo Bologna arriva in ritardo: la "Telenovela Inzaghi" va avanti da almeno un paio di mesi, dalla sconfitta per 4-1 contro la Sampdoria a inizio dicembre. Chiudere il girone a 13 punti era già un elemento sufficiente per cambiare allenatore e permettere ad uno nuovo di insidiarsi durante la sosta, invece si è scelto di continuare ed aspettare ancora.

    Ora Mihajlovic è chiamato ad un'impresa, a partire dalla gara di domenica prossima contro l'Inter a San Siro. Riuscirà a dare nuovamente entusiasmo e speranza alla piazza rossoblù? Noi ci auguriamo di sì perchè, come diceva Luciano Ligabue in una sua canzone, "Quando smetti di sperare inizi un po' a morire". E il Bologna non può permetterselo.

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