Bolognamania:| Di Vaio 'alla Altafini'
Marco Di Vaio è tornato al gol, Bologna sorride. Sorride perché sa che dai gol del suo capitano passa, volenti o nolenti, questa salvezza. Sa che trovare il modo migliore di utilizzare un giocatore che comunque a 35 anni va gestito, visto che basa il suo gioco sulla brillantezza, è la soluzione per risolvere diversi problemi nella tortuosa corsa verso la permanenza in A. A Cagliari, Di Vaio ha vissuto la sua prima domenica in panchina per scelta tecnica da quando è a Bologna e impiegato 'alla Altafini', ovvero nell'ultima mezz'ora, ha trovato in un solo colpo un tiro che ha costretto Agazzi a una parata impegnativa, e poi il tanto agognato gol che su azione mancava da diciotto partite. Due occasionissime in trenta minuti dopo tanta abulia sono un segnale: o la panchina lo ha pungolato dovere oppure la mezz'ora finale, a difese stanche, gli è più congeniale per ritrovare la pericolosità smarrita soprattutto per una questione fisica.
Ora, si tratta di capire se il ritorno al gol è maggiormente merito dell'impiego part-time o del fatto che Di Vaio abbia giocato da punta unica, il ruolo in cui da sempre a Bologna dà il meglio. Il nuovo assetto studiato da Stefano Pioli, dopo la bocciatura dell'assetto con due punte più Ramirez che la squadra ha dimostrato di non saper reggere, prevede che giochi solo uno tra Di Vaio ed Acquafresca e al Sant'Elia al fianco di Ramirez è stato schierato Kone, che da trequartista di grande dinamismo è risultato incisivo e prezioso. Maggiormente rispetto a quando viene schierato mezz'ala, tanto per capirci. Quello, probabilmente, è l'assetto che per un po' Pioli modellerà: Ramirez, Kone e uno tra Di Vaio e Acquafresca.
Domenica intanto arriva il Siena e Kone sarà squalificato: un bel problema, ora, la sostituzione del greco. Non si tornerà di certo a due punte pure, salvo clamorosi colpi di scena: Pioli ha pensato a Gimenez come vice-Kone, come 'trequartista-casinista', ma non va dimenticato che in rosa c'è anche un certo Alessandro Diamanti. Andasse in panchina dopo il passaggio a due fantasisti nel giorno in cui manca Kone, si potrebbe parlare tranquillamente di una bocciatura. Alla fine invece molto probabilmente l'ex West Ham giocherà e dovrà farlo al meglio, coniugando talento e spirito di sacrificio: è possibile che sia la sua unica occasione per non finire ad avere - e due - un ruolo da variabile impazzita dell'ultima mezz'ora, per non scomodare di nuovo l'Altafini che fu.