Getty Images
Bolognamania: ciao grande Ezio
Un altro campione che se ne va, uno di quelli che aveva fatto tremare il mondo con un Bologna glorioso e senza tempo. Un eroe dell'ultimo scudetto, uno dei protagonisti più importanti degli anni d'oro rossoblù. Ci ha lasciato Ezio Pascutti e qui, sotto le Due Torri, ci sentiamo tutti un po' più soli.
Se ami il calcio ed il Bologna non puoi non conoscere la sua storia, partendo dai 142 gol segnati in 336 gare con la maglia rossoblù senza rigori o punizioni. Il numero 11 sempre sulle spalle, un gioco dinamico e intraprendente che è entrato nel cuore di tutti coloro che hanno potuto assistere dal vivo a quelle gesta.
Un lottatore vero, tanto da non lasciarsi abbattere dalla lunga malattia che l'ha portato via a 79 anni. La notizia della sua scomparsa è circolata ieri in giornata provocando un grosso dispiacere in tutti i tifosi che l'hanno amato, tanto che il Comune di Bologna ha deciso di proclamare lutto cittadino nel giorno dei funerali.
Capita spesso di sentire raccontare da nonni e papà quegli anni e quei campioni, giocatori straordinari e allo stesso tempo uomini comuni, sempre gentili e sorridenti, un esempio che al giorno d'oggi sarebbe giusto seguire. Chi come me invece non ha potuto trascorrere quel periodo d'oro, lo immagina e lo percepisce attraverso aneddoti, foto e video che trasmettono un'emozione talmente vera da sembrare un ricordo vissuto davvero.
C'è una foto in particolare appesa in tanti bar sotto le Due Torri, un gol diventato icona: la rete di testa di Pascutti in una gara casalinga contro l'Inter, anticipando Burgnich e segnando con una precisione assoluta uno dei gol più belli della storia rossoblù.
Ed è con quel tuffo che tutta Bologna saluta e ricorda Ezio, ora al fianco di tanti suoi ex compagni in quel Paradiso che 53 anni fa riuscirono a portare sulla Terra. Grazie per tutto quello ci avete dato e lasciato, grandi uomini e grandi campioni.
Se ami il calcio ed il Bologna non puoi non conoscere la sua storia, partendo dai 142 gol segnati in 336 gare con la maglia rossoblù senza rigori o punizioni. Il numero 11 sempre sulle spalle, un gioco dinamico e intraprendente che è entrato nel cuore di tutti coloro che hanno potuto assistere dal vivo a quelle gesta.
Un lottatore vero, tanto da non lasciarsi abbattere dalla lunga malattia che l'ha portato via a 79 anni. La notizia della sua scomparsa è circolata ieri in giornata provocando un grosso dispiacere in tutti i tifosi che l'hanno amato, tanto che il Comune di Bologna ha deciso di proclamare lutto cittadino nel giorno dei funerali.
Capita spesso di sentire raccontare da nonni e papà quegli anni e quei campioni, giocatori straordinari e allo stesso tempo uomini comuni, sempre gentili e sorridenti, un esempio che al giorno d'oggi sarebbe giusto seguire. Chi come me invece non ha potuto trascorrere quel periodo d'oro, lo immagina e lo percepisce attraverso aneddoti, foto e video che trasmettono un'emozione talmente vera da sembrare un ricordo vissuto davvero.
C'è una foto in particolare appesa in tanti bar sotto le Due Torri, un gol diventato icona: la rete di testa di Pascutti in una gara casalinga contro l'Inter, anticipando Burgnich e segnando con una precisione assoluta uno dei gol più belli della storia rossoblù.
Ed è con quel tuffo che tutta Bologna saluta e ricorda Ezio, ora al fianco di tanti suoi ex compagni in quel Paradiso che 53 anni fa riuscirono a portare sulla Terra. Grazie per tutto quello ci avete dato e lasciato, grandi uomini e grandi campioni.