AFP/Getty Images
Bolognamania: chi s'accontenta gode, così così
Luciano Ligabue, nel suo più grande successo "Certe notti", canta "Chi si accontenta gode, così così". E probabilmente, è la frase che più di tutte dovrebbe risuonare ora nella testa del Bologna, ancora una volta sconfitto dopo aver dato l'impressione contro il Crotone di giocare una gara senza crederci fino in fondo.
Il pensiero va subito a quei 100 tifosi rossoblù che hanno macinato migliaia di km per seguire le gesta della propria squadra nella trasferta più lontana, sperando di assistere quantomeno ad una partita battagliera: sbagliato, dopo aver pareggiato contro Lazio e Roma, il Bologna è crollato come nel girone di andata contro una squadra che sta lottando per non retrocedere.
E' vero, il Bologna è praticamente già salvo e non ha nulla da chiedere a questo campionato: deve però cominciare a chiedere qualcosa a se stesso, un limite da superare, un obiettivo da conquistare, fare il possibile per conservare l'entusiasmo e la passione dei tifosi. E come si fa? Innanzitutto non giocando partite come quella di ieri pomeriggio in terra calabra. Provando a mostrare un bel calcio, cercando di far divertire il pubblico, mostrando un atteggiamento voglioso e determinato contro chiunque.
Partite abbordabili come questa sono ciò che la squadra di Roberto Donadoni dovrebbe evitare di sbagliare: può capitare nell'arco della stagione di perdere da una squadra sulla carta più debole, non ci sta però farlo non tirando mai in porta su azione. Già, perché gli unici pericoli di ieri pomeriggio sono arrivati da un paio di calci di punizione di Simone Verdi.
Peccato per la sconfitta, ancora di più per come è stata maturata: terminare un'altra stagione in maniera mediocre sarebbe deludente per gran parte dell'ambiente, per quello bisogna cercare di rimboccarsi le maniche e dare un senso a queste ultime partite. Il campionato non è finito e va affrontato nel migliore dei modi fino all'ultima giornata: cuore, sudore e spirito di sacrificio è semplicemente quello che viene chiesto a questo Bologna. E sì, non devono mancare mai.
Il pensiero va subito a quei 100 tifosi rossoblù che hanno macinato migliaia di km per seguire le gesta della propria squadra nella trasferta più lontana, sperando di assistere quantomeno ad una partita battagliera: sbagliato, dopo aver pareggiato contro Lazio e Roma, il Bologna è crollato come nel girone di andata contro una squadra che sta lottando per non retrocedere.
E' vero, il Bologna è praticamente già salvo e non ha nulla da chiedere a questo campionato: deve però cominciare a chiedere qualcosa a se stesso, un limite da superare, un obiettivo da conquistare, fare il possibile per conservare l'entusiasmo e la passione dei tifosi. E come si fa? Innanzitutto non giocando partite come quella di ieri pomeriggio in terra calabra. Provando a mostrare un bel calcio, cercando di far divertire il pubblico, mostrando un atteggiamento voglioso e determinato contro chiunque.
Partite abbordabili come questa sono ciò che la squadra di Roberto Donadoni dovrebbe evitare di sbagliare: può capitare nell'arco della stagione di perdere da una squadra sulla carta più debole, non ci sta però farlo non tirando mai in porta su azione. Già, perché gli unici pericoli di ieri pomeriggio sono arrivati da un paio di calci di punizione di Simone Verdi.
Peccato per la sconfitta, ancora di più per come è stata maturata: terminare un'altra stagione in maniera mediocre sarebbe deludente per gran parte dell'ambiente, per quello bisogna cercare di rimboccarsi le maniche e dare un senso a queste ultime partite. Il campionato non è finito e va affrontato nel migliore dei modi fino all'ultima giornata: cuore, sudore e spirito di sacrificio è semplicemente quello che viene chiesto a questo Bologna. E sì, non devono mancare mai.