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Bolognamania: centrocampo dove sei?
E' un inizio amaro in casa Bologna, con la sconfitta nel derby contro la Spal alla prima di campionato allo Stadio Dall'Ara. Tanti i limiti mostrati dalla squadra di Filippo Inzaghi, il quale difficilmente si aspettava un esordio così deficitario sotto tanti punti di vista.
Il primo è ovviamente il risultato che, anche se conseguenza di un gol estemporaneo da parte di Kurtic, recita Spal vincente a Bologna per 1-0 dopo quasi cinquant’anni dall’ultima volta. Nonostante il fulmine a ciel sereno del gol, è difficile sostenere che gli ospiti non meritassero il vantaggio, avendo mantenuto per larga parte del match il pallino del gioco. Il Bologna ci ha provato ma mai ha offerto la sensazione di potersi rendere davvero pericoloso.
Questo è decisamente il secondo aspetto largamente insufficiente su cui dovrà apportare dei correttivi urgenti il mister, ovvero la mancanza di idee a compensare la quasi totale assenza di estro. La linea mediana non è una di quelle costruite su un’idea di gioco fantasioso bensì su un approccio fisico che, se in certi frangenti può essere prezioso per rimanere a galla, in partite come quella di ieri a poco o nulla serve per scardinare difese arroccate a difendere i pali.
Dzemaili, Pulgar e Poli (oltre al subentrante Nagy, entrato ed espulso nel giro di 45 minuti) hanno deluso più di altri le aspettative: i tre di mezzo non hanno la giocata vincente tra le frecce al proprio arco, tant’è vero che l’intensità e gli inserimenti senza palla sono la tattica su cui insiste il mister, a buona ragione, per ovviare a questo annoso problema, accentuato dalla vendita di Verdi che è stato per molto tempo una vera e propria ancora di salvezza. Ci si aspettava e ci si aspetta una pressione continua dalle corsie esterne, arrivata con discreta qualità sulla sinistra (ottimo esordio di Dijks) mentre sulla destra mostra limiti evidenti soprattutto dalla metà campo in su.
Che fosse questa l’idea di calcio nella mente del Bologna odierno lo si era previsto, difficile però aspettarsi questa totale mancanza di mordente e voglia di ferire che tra le mura amiche è necessario. La stagione è partita in salita ma domenica prossima arriva un altro scontro diretto contro il Frosinone e non sarà da fallire: la carica di Inzaghi dovrà entrare nella mentalità di ogni singolo giocatore.
Il primo è ovviamente il risultato che, anche se conseguenza di un gol estemporaneo da parte di Kurtic, recita Spal vincente a Bologna per 1-0 dopo quasi cinquant’anni dall’ultima volta. Nonostante il fulmine a ciel sereno del gol, è difficile sostenere che gli ospiti non meritassero il vantaggio, avendo mantenuto per larga parte del match il pallino del gioco. Il Bologna ci ha provato ma mai ha offerto la sensazione di potersi rendere davvero pericoloso.
Questo è decisamente il secondo aspetto largamente insufficiente su cui dovrà apportare dei correttivi urgenti il mister, ovvero la mancanza di idee a compensare la quasi totale assenza di estro. La linea mediana non è una di quelle costruite su un’idea di gioco fantasioso bensì su un approccio fisico che, se in certi frangenti può essere prezioso per rimanere a galla, in partite come quella di ieri a poco o nulla serve per scardinare difese arroccate a difendere i pali.
Dzemaili, Pulgar e Poli (oltre al subentrante Nagy, entrato ed espulso nel giro di 45 minuti) hanno deluso più di altri le aspettative: i tre di mezzo non hanno la giocata vincente tra le frecce al proprio arco, tant’è vero che l’intensità e gli inserimenti senza palla sono la tattica su cui insiste il mister, a buona ragione, per ovviare a questo annoso problema, accentuato dalla vendita di Verdi che è stato per molto tempo una vera e propria ancora di salvezza. Ci si aspettava e ci si aspetta una pressione continua dalle corsie esterne, arrivata con discreta qualità sulla sinistra (ottimo esordio di Dijks) mentre sulla destra mostra limiti evidenti soprattutto dalla metà campo in su.
Che fosse questa l’idea di calcio nella mente del Bologna odierno lo si era previsto, difficile però aspettarsi questa totale mancanza di mordente e voglia di ferire che tra le mura amiche è necessario. La stagione è partita in salita ma domenica prossima arriva un altro scontro diretto contro il Frosinone e non sarà da fallire: la carica di Inzaghi dovrà entrare nella mentalità di ogni singolo giocatore.