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  • Bolognamania:| Caffè e ammazzacaffè

    Bolognamania:| Caffè e ammazzacaffè

    Dopo una settimana di dichiarazioni, incomprensioni e colpi di scena, sembra davvero finita la telenovela Massimo Zanetti. L'imprenditore del caffè, dopo aver rilasciato un'intervista di un'ora nella quale sparava a zero sul dimissionario Consorte (poi eletto presidente del patto di sindacato) e sui soci rossoblù - dei quali fa ancora parte, con quattro milioni di euro immessi nel capitale sociale -  sembrava essere sul punto di far saltare il banco con un'offerta per il 100% del pacchetto azionario rossoblù, dopo tante voci corse in città in merito. A quel punto è arrivato un ultimatum dei soci con tempi abbastanza stretti: 72 ore (dal cda di sabato a martedì) per far avere a Bologna 2010 un'offerta con un piano di sviluppo adeguato, essendo l'imprenditore decisamente facoltoso. Trenta milioni, circa, il prezzo stimato dai soci.

    Di offerte ufficiali non ne sono arrivate, secondo un copione che molti già immaginavano, e non solo perché già tra domenica e lunedì dalla Segafredo, azienda di Zanetti, filtravano evidenti segnali di passi indietro. 'Abbiamo solo detto che eravamo pronti in caso di bisogno, non che volevamo comprare', il messaggio arrivato dallo staff di Zanetti. Che, nel giorno dell'ultimatum (martedì), è andato per tutta risposta in vacanza, cosa che aveva già fatto al tempo della sua brevissima presidenza, suscitando non poche polemiche. Insomma, il discorso Zanetti sembra ormai chiuso: il re del caffè dovrebbe dunque rimanere come separato in casa, i suoi quattro milioni rimarranno lì - e via via che aumenterà il capitale sociale la percentuale di azioni in mano a Zanetti si assottiglierà - e lui rimarrà ai margini del Bologna, come ha fatto finora dopo le sue dimissioni in coppia con Baraldi.

    Ora il Bologna ha sulla plancia di comando Albano Guaraldi e Maurizio Setti, soci con quote maggiori rispetto agli altri: resteranno loro, a immagine di un gruppo che pare sempre più compatto (e che si è stretto ancora di più dopo le parole critiche di Zanetti), e la società comincia a prendere sempre più forma, con Zanzi direttore gestionale e Bagni consulente tecnico, di fatto un vero e proprio ds anche se viene chiamato in altro modo. Manca solo l'annuncio di Bisoli, che arriverà a giorni, se non a ore, poi il nuovo Bologna avrà ufficialmente preso forma, con 'conti in regola', come dichiarato da Consorte alla presentazione di un libro sulla clamorosa opera di salvataggio societario rossoblù ('Bologna, dalla fine all'inizio', scritto dal giornalista Stefano Biondi ed edito da Minerva) e con tante ombre in meno rispetto a cinque mesi fa, quando Zanetti sembrava il salvatore della patria e invece si è rivelato solo un piccolo tassello della rinascita rossoblù.

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