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    Bolognamania: aggrappiamoci a Kone

    Bolognamania: aggrappiamoci a Kone

    A Bologna è scoppiata la contestazione ad Albano Guaraldi in modo ancora più fragoroso. Dopo il gol degli atalantini De Luca ed Estigarribia praticamente tutto lo stadio ha cantato i cori contro il presidente, con parte della curva che si è spostata fuori dalla tribuna per contestare Guaraldi, poi portato via dagli agenti della Digos a venti minuti dal fischio finale. Il dissenso è totale, in città anche lontano da Casteldebole sono comparsi striscioni “Guaraldi vattene” e non è escluso che a Guaraldi sia suggerito di disertare lo stadio nelle prossime gare casalinghe. Restano sette partite al termine della stagione e il Bologna, incredibilmente, ha ancora un punto da difendere sul Livorno e quindi sulla zona retrocessione: si viaggia a passo di lumaca, dietro, ma il calendario che attende i rossoblù, specie nelle prossime quattro partite, è durissimo con Inter, Parma, Juventus e Fiorentina in serie.

    Una delle ultime speranze a cui può appigliarsi il Bologna che non segna su azione da (contando anche i recuperi) 841 minuti, di fatto 14 ore, si chiama Panagiotis Kone. Il greco dopo la partenza di Alessandro Diamanti – autore di 5 reti – è tuttora il capocannoniere rossoblù con quattro gol anche se non segna dal 30 novembre: Ballardini spera negli inserimenti dell’ex Brescia per rianimare un attacco ormai in piena crisi. Kone viene da un mese di marzo orribile, passato più in infermeria che in campo: l’infortunio muscolare all’adduttore a Verona, il rientro a Livorno e il crac al pettineo, in una zona della coscia adiacente alla precedente, dopo neanche 15 minuti. In questo modo Ballardini ha perso, dopo Diamanti, anche Kone per un ciclo di partite in cui il Bologna avrebbe dovuto accelerare e invece è ancora impantanato nel fondo classifica.

    Kone non è solo un amuleto contro Walter Mazzarri, tecnico dell’Inter che nella passata stagione il greco “purgò” due volte, in campionato e in Coppa Italia contro il Napoli, ma è anche l’ultima arma rimasta per rianimare una squadra che pare avere un inquietante encefalogramma piatto. Il ko contro l’Atalanta ha avuto un retrogusto diverso dalle ultime sconfitte, ma la reazione è comunque arrivata dopo lo 0-2 atalantino, seguito a 20 minuti di nulla iniziale: serve un’inversione di marcia repentina e vai a sapere se basterà, contro squadre del calibro di quelle che attendono il Bologna. Il rush finale verso la salvezza è ingarbugliato, a questo derelitto Bologna però potrebbe bastare qualche invenzione di Kone per piazzare un colpo importante, visti i ritmi che tengono le ultime. 

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