Incassando dieci milioni dalla cessione di un giocatore, che potrebbe essere Viviano, ci sono «tutte le condizioni per rafforzare il futuro del Bologna Calcio». In attesa dell'ufficializzazione dell'allenatore Pierpaolo Bisoli, è questa la sintesi dell'operazione trasparenza varata da Giovanni Consorte. L'ex manager Unipol, dimessosi nei giorni scorsi da presidente della società controllante Bologna 2010, ha snocciolato i conti del club di cui aveva assunto la regia da dicembre, quando fu per un soffio scongiurato il fallimento e ha spiegato i vari passaggi del risanamento economico. Da dicembre, appunto, è stata fatta, ha spiegato l'ex numero uno Unipol in una conferenza stampa, «una manovra finanziaria da 59 milioni», con entrate che ammontano a circa 39 milioni. A questo si deve aggiungere il patrimonio dato dai giocatori, valutato, al netto delle comproprietà, in 35 milioni. Si sono raggiunti, ha rivendicato Consorte «alcuni obiettivi concreti su cui non si può discutere». Uno di questi è «che la squadra è rimasta in serie A, quando nessuno avrebbe scommesso un euro. E si iscriverà al prossimo campionato, a dispetto delle voci messe in giro da qualche sampdoriano». Le caratteristiche e il valore del calciatore in partenza corrispondono a quelle del portiere della nazionale, Emiliano Viviano: lo ha confermato il presidente Albano Guaraldi, il quale ha detto che i dieci milioni «per mettere a posto il bilancio» sono una cifra «molto simile a quella che si potrebbe prendere per Viviano», in comproprietà con l'Inter.