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Bologna, Saputo: 'Il futuro di Mihajlovic è legato ai risultati. Sono deluso, questa squadra è competitiva'
INSODDISFATTO - “Ero soddisfatto a dicembre, perché eravamo in linea con gli obiettivi che ci eravamo fissati. Ma adesso no. Abbiamo fatto di tutto per mettere la squadra in una posizione vincente. E sono molto deluso. Mi aspettavo decisamente di più. Ma non tiriamo conclusioni: la stagione non è finita. Aspettiamo giugno“.
L'EUROPA - “Una squadra che andasse in Europa ha sempre fatto parte della nostra strada, dello sviluppo che vogliamo. All’inizio qui c’era da ricostruire tutto. Quando siamo arrivati avevamo solo due o tre giocatori di nostra proprietà. Adesso sono tutti nostri. Poi è arrivato il Covid. Ha creato grossi problemi nel calcio, ma abbiamo comunque deciso di non vendere giocatori che avevano richieste, e ne abbiamo presi alcuni per fare il salto di qualità. Abbiamo fatto un grande sforzo, ad esempio, per prendere Arnautovic, un giocatore fortemente voluto dal nostro staff tecnico. Ecco, per me abbiamo già tutto per fare questo salto di qualità: giocatori, allenatori, staff tecnico“.
COSA MANCA - “Io non sono nello spogliatoio tutti i giorni. Questa domanda dovrebbe essere girata alla nostra area tecnica. A me piacerebbe sapere perché abbiamo fatto un’eccellente prima parte della stagione, con 27 punti nel girone di andata, e poi siamo calati così. Sarebbe una grandissima delusione finire la stagione come negli ultimi anni“.
FUTURO MIHAJLOVIC - “Non lo posso dire adesso. Vedremo a fine anno. Dovremo capire se gli obiettivi di inizio stagione saranno stati raggiunti. Anche il suo voler restare fa parte di quello che valuteremo a giugno. In generale non voglio persone che stanno a Bologna perché a Bologna si vive bene.Voglio gente che abbia le motivazioni che ho io. Ci vuole grinta. Quando leggo dopo una partita che la squadra non ha avuto il giusto atteggiamento, è una cosa che non posso accettare. Voglio una squadra che lotta. Voglio che tutti dicano: è molto difficile giocare contro il Bologna, soprattutto al Dall’Ara. Guardi, a me piace vincere, ma soprattutto odio perdere. E a me piacciono quelli che in campo danno tutto come faceva Palacio. Era a fine carriera, ma per lui ogni partita era la più importante“.