Bologna-Palermo:| L'analisi di mister Arcoleo
Dopo l'opaca prova di Genova contro la Samp, il Bologna si presenta al Dall'Ara contro il Palermo con la ferma determinazione di riconquistare l'affetto e la stima dei tifosi e dei nuovi proprietari della società. Per l'occasione Malesani recupera gli infortunati e schiera in campo una formazione all'altezza della situazione. Viviano in porta, Moras, Portanova, Britos e Rubin nella linea difensiva, Mudingayi nel ruolo di vertice basso del rombo di centrocampo, Perez e Mutarelli mezze ali ai lati del rombo, Della Rocca vertice alto e rifinitore del centrocampo, Meggiorini e Di Vaio in attacco.
Fallito il progetto iniziale che era quello di salvarsi puntando alla valorizzazione dei giovani calciatori della rosa, la società e l'allenatore hanno messo in campo un complesso collaudato composto da giocatori esperti della categoria abituati a lottare fino all'ultima giornata di campionato per conquistare l'obiettivo della stagione. Viviano è uno dei migliori portieri del campionato, ben strutturato sul piano fisico e sul piano coordinativo. In questo campionato, però, il suo rendimento non mi è sembrato ottimale e sono sporadiche le circostanze in cui è riuscito a esaltarsi. Moras e Rubin sono due terzini arcigni molto bravi nell'uno contro uno e nel coprire le diagonali difensive. Dovendo garantire compattezza in difesa, si spingono in attacco con minor frequenza di quanto potrebbero fare, ma quando lo fanno riescono a dare incisività e concretezza alla manovra.
Portanova e Britos son due centrali molto forti sul piano fisico che fanno sentire agli attaccanti avversari tutto il loro peso specifico nei contrasti sulla palla e nel gioco aereo. Mudingayi è un mediano forte nel contrasto e nell'intensità di corsa che si muove come una pantera, a tergicristallo davanti la sua difesa, per azzannare le caviglie e il pallone dai piedi dei trequartisti avversari. Perez, giocatore di qualità e quantità, si distende sul suo settore di campo con ordine e raziocinio e crea i presupposti per aggirare la difesa avversaria dopo aver dribblato il diretto avversario. Mutarelli sul settore opposto del campo si propone con generosità in attacco, ma rende molto di più nel dare copertura ed equilibrio al centrocampo quando la squadra attacca su tutto il fronte offensivo.
Della Rocca, trequartista della squadra, va in pressing sul regista avversario per impedire sul nascere la sua trama di gioco e una volta in possesso di palla cerca di smarcare i due attaccanti davanti la porta avversaria. Meggiorini, fortissimo di testa e bravo nel tenere la palla, è il partner ideale di Di Vaio, attaccante veloce, straordinariamente intelligente nello smarcarsi in diagonale alle spalle del centrale difensivo avversario. Il Bologna di Malesani pratica un gioco essenziale, senza fronzoli, che si basa su un'accorta lettura della fase difensiva volta a opporre all'avversario la costante compattezza dei reparti di difesa e centrocampo propedeutica all'applicazione del pressing.
Una volta conquistata la palla, le due punte incrociano le loro corse sul fronte offensivo alla ricerca degli spazi utili per ricevere il lunghissimo lancio in profondità. Costretti ad attaccare una difesa chiusa, i centrocampisti del Bologna cercano subito la verticalizzazione sul possente Meggiorini, che è bravissimo a smarcarsi andando incontro al compagno. Ricevuta palla, Meggiorini cambia gioco appoggiando su Della Rocca che arriva sempre dalla trequarti per ricevere e innescare con dosati passaggi sulla corsa Di Vaio, lesto a inserirsi negli interspazi difensivi. In alternativa a questa giocata Meggiorini apre il gioco sulle fasce laterali per portare al cross dal fondo campo ora Perez o Moras sulla destra, ora Mutarelli o Rubin sulla sinistra. Una volta servito il compagno sulla fascia, Meggiorini va a smarcarsi sul secondo palo mentre Di Vaio attacca il cross in anticipo sul primo palo.
Schematicamente il Bologna è tutto qui, grande difesa e contropiede velocissimo con Di Vaio. Contro questo Bologna il Palermo dovrà attaccare in modo efficace, rapido e veloce per evitare di esporre la propria difesa al contropiede avversario. Per realizzare questo importante obiettivo Delio Rossi alzerà il baricentro della squadra sulla sua trequarti per tenere molto compatti i reparti e poter operare un pressing medio alto e da qui ripartire con i suoi devastanti attaccanti. Ma la cosa più importante che il buon Delio chiederà ai suoi giocatori sarà quella di dimostrare al mondo intero che il Palermo, quando vuole, sa essere perfetto e trascendentale anche in difesa.
Ignazio Arcoleo
(La Repubblica - Edizione Palermo)