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    Bologna, Mihajlovic: 'Simy al Crotone è importante come Lukaku all'Inter. Orsolini? Se vuole la Nazionale si deve svegliare'

    Bologna, Mihajlovic: 'Simy al Crotone è importante come Lukaku all'Inter. Orsolini? Se vuole la Nazionale si deve svegliare'

    Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, presenta in conferenza stampa la sfida con il Crotone: "Guardarci dietro è il nostro obiettivo, quando saremo salvi vedremo quel che potremo fare".

    ATTEGGIAMENTO - "A me il risultato non interessa, interessa prima la prestazione. Nelle partite negative ciò che è mancato è stato l'atteggiamento mentale e quello su cui batto è questo: abbiamo la nostra identità e i nostri principi, ma vanno accompagnati da un atteggiamento mentale alto e se non abbiamo questo atteggiamento sappiamo quel che succede".

    CROTONE - "Il Crotone è nella stessa nostra situazione di due anni fa, se andiamo lì sicuri di vincerla la perdiamo... E poi ora con Cosmi sarà una battaglia, noi dobbiamo farci trovare pronti per quello. Hanno una squadra che gioca bene, con giocatori che possono metterci in difficoltà e un attaccante che ha fatto 12 gol, ovvero Simy: fare 12 gol in una squadra che ha 15 punti vuol dire avere la stessa importanza che ha Lukaku nell'Inter. Non li possiamo sottovalutare, è una squadra di tutto rispetto. Poi ci sarà un motivo se hanno 15 punti: non li faccio diventare più forti di noi, ma non dobbiamo sbagliare l'atteggiamento mentale e se questo sarà giusto avremo molte possibilità di vincere la partita".

    SALTO DI QUALITA' - "Serve continuità, non fare un passo avanti e due indietro. Quest'anno non abbiamo mai vinto due gare di fila, ci sarà pure la prima volta... Sappiamo che è difficile ma ci vuole costanza, continuità. Le prestazioni arrivano solo con l'atteggiamento mentale giusto. Non voglio parlare di risultato ma di prestazione, atteggiamento: quando c'è una grande prestazione e un atteggiamento mentale alto, allora viene anche il risultato. Non ho mai chiesto ai miei giocatori di vincere: tutti noi vorremmo vincere, ma io voglio che siano concentrati sull'atteggiamento e sulla prestazione perché non puoi vincere se non sei concentrato".

    SOLUZIONI IN ATTACCO - "Se uno sta bene e resta fuori vuol dire che chi gioca sta meglio. Sono loro a fare la squadra... Io faccio l'allenatore, guardo durante la settimana e scelgo per come li ho visti: l'importante è che si allenino bene, poi io sono pagato per fare le scelte. L'importante è che tutti diano il 100%, sia se giocano dall'inizio sia se entrato a gara in corso".

    PALACIO - "Incide meno quando subentra? Non credo, magari ha meno tempo ma non sbaglia mai atteggiamento. Fossero tutti come lui non avrei bisogno di parlare continuamente di atteggiamento... A volte può fare meglio e altre peggio, ma il suo atteggiamento è sempre al massimo".

    FORMAZIONE - "Voi siete sempre ben informati su chi gioca. Volete che vi dico la formazione? Vi interessa solo quella...".

    SORIANO E ORSOLINI DA NAZIONALE - "Bisogna chiedere a Mancini, non a me. Io vorrei che tutti i miei giocatori andassero in Nazionale, vorrebbe dire che stanno lavorando bene. Soriano se lo merita per continuità, Orsolini ha un po' di alti e bassi e per andare in Nazionale si deve dare una sveglia: tutto dipende dalle prestazioni, spero di avere quanti più convocati possibili".

    LIMITE DA GIOVANE A MATURO - "Io a 20 anni ho vinto la Coppa Campioni, la Coppa Intercontinentale, due campionati e una Coppa europea, volevo già smettere... Non c'è un limite: ci sono giocatori che diventano forti a 28 anni, altri a 20. Bruno Fernandes, ad esempio, è stato a Novara, a Udine, alla Sampdoria ed era un giocatore normale. Poi è andato a Manchester per 80 milioni e oggi è il giocatore più importante che hanno. Io sono un allenatore a cui piace far giocare i giovani, se io in un giovane intravedo potenzialità lo faccio giocare".

    FUTURO - "Non lo so, è una domanda da fare alla società, io alleno i giocatori che la società mette a disposizione. Cerco di farli crescere, il lavoro mio è fatto così e per questo è molto stimolante. Penso alla partita di domani e a tutte le altre che rimangono".

    SVANBERG - "E' ancora presto per parlare. Ha ottime qualità e dopo tre anni è iniziato a sbocciare, ma ci sono voluti tre anni e spero che adesso possa migliorare sempre di più. Tre anni fa si vedeva che aveva qualità, ma non c'era continuità, è un processo che ha bisogno di tempo: alcuni crescono prima, altri dopo, altri mai, ma dipende da loro. Sono contento per quello che sta facendo".

    COSMI - "Tra noi un derby tra chi urla di più? Perché io mi arrabbio? Mi arrabbio quando c'è da arrabbiarsi, poi non so il suo atteggiamento".

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