Bologna, Longo:| '34 punti e siamo salvi'
“Dopo, dopo”. A colloquio con Renzo Menarini, all’uscita dalla terrazza Bernardini Sergio Porcedda ha chiesto una tregua ai cronisti che l’attendevano fuori. Con un gesto, facendo roteare gli indici per una dilazione. Ma per la prima volta dall’inizio della stagione, il presidente rossoblu non ha proferito verbo, preferendo tornare direttamente a casa dopo il colloquio con il geometra. Poco ciarliero anche l’amministratore delegato Marras, incrociato al volo all’esterno della zona riservata ai vip. “Sulla situazione finanziaria del club siamo ottimisti”. Un passo avanti, rispetto al realismo professato a metà settimana. Meglio disposto alle chiacchiere è stato Carmine Longo. Dopo essersi stropicciato gli occhi per Gaston Ramirez, ha voluto evidenziare il fallo di Ziegler che è costato all’uruguagio una caviglia gonfia. “L’hanno azzoppato, e sotto lo sguardo ineffabile del guardalinee. Ziegler per me sarebbe dovuto essere espulso”. Ma in fondo il pari può bastare per mitigare l’amarezza di un provvedimento arbitrale forse troppo morbido. “Meglio l’amaro in bocca di un punto che una sconfitta, e meglio due feriti di un morto”, filosofeggia il professore, che guardando la classifica comincia con largo anticipo il count down verso la salvezza. “Ora ci mancano 34 punti”. Il giudizio sulla squadra, comunque, resta in sospeso. In ogni caso, le attenuanti abbondano. “Come si fa a valutare un gruppo che va sempre sotto? Ricordiamoci inoltre che il Bologna è stato costruito con un nuovo arrivo al giorno e con una preparazione necessariamente precaria”. Longo però ha già individuato le principali lacune del Bologna in questa prima fase del campionato. “Dobbiamo trovare unità ed equilibrio, ed essere meno precipitosi. Servono più autorevolezza e maturità, soprattutto per evitare le autoreti”. Un esempio il dirigente rossoblu lo trova in casa. A sorpresa il più giovane di tutti, nonché l’ultimo arrivato: “Uno di carattere? Senza dubbio Gaston Ramirez”.