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  • Bologna, Pobega "alla Ferguson": Italiano ha un'idea

    Bologna, Pobega "alla Ferguson": Italiano ha un'idea

    • Alessandro Mossini
    Dalla Champions alla Champions. Dal Milan, legame che tra un prestito e l’altro va avanti fin dai suoi 14 anni, al Bologna per ritrovare quel Vincenzo Italiano che allo Spezia firmò la sua miglior stagione in serie A, con 6 gol in 20 apparizioni. Tommaso Pobega è approdato in rossoblù in prestito con diritto di riscatto a 12 milioni e sarà un’aggiunta preziosa nel contesto di un mercato che fin qui il club di Saputo ha portato avanti senza voli pindarici e senza veri e propri “botti” pur avendo salutato due big come Zirkzee e Calafiori. Pobega però fa parte di quegli innesti furbi, funzionali, che possono rappresentare un vero plus nel corso della stagione.
     
    VOGLIA DI RISCATTO - Per il 25enne triestino, sarà l’occasione per tornare protagonista dopo un infortunio serio al tendine del retto femorale che a dicembre ha richiesto l’intervento in Finlandia e alcuni mesi di stop: «Fisicamente ora sto bene dopo sei mesi un po’ travagliati - tranquillizza Pobega - ho fatto tutta la preparazione con il Milan e questo è un passaggio importante per la mia carriera. Ho sempre considerato i rossoneri una seconda famiglia Ci ho messo poco a scegliere con il mio agente Bastianelli, qui ho già trovato un gruppo sano e voglioso. Sono pronto a giocare sia come mezz'ala sia da mediano in un centrocampo a due». Il 25enne, dottore in economia aziendale, giocherà ancora la coppa più prestigiosa («è il sogno di qualsiasi giocatore, uno si allena tutta la vita per arrivare lì») e per il Bologna è un innesto prezioso: porterà fisicità, un po’ di esperienza internazionale e in attesa del rientro di un leader come Ferguson sarà un’alternativa nel ruolo. Anzi, un potenziale titolare.
     
    L’EFFETTO ITALIANO - Il ds Di Vaio, al suo fianco, lo definisce «il profilo perfetto che il club cercava a centrocampo, dove c’era bisogno di un ulteriore innesto visti i tanti impegni». E racconta di un summit di mercato di un mese fa in cui arrivò un’indicazione anche da Italiano su Pobega. Del resto, allo Spezia il ticket funzionò alla perfezione: «Le sue squadre giocano bene e fa crescere i singoli - spiega il centrocampista - eravamo entrambi al primo anno di A, ci fece giocare con sfrontatezza e imponevamo la nostra idea di gioco. Ora non siamo più al primo anno, nè io nè lui, ma cerchiamo sempre di arrivare al risultato con il gioco. Qui a Bologna con lui posso crescere molto». Al Dall’Ara ci segnò l’ultimo gol in A, aprile 2023: vai a sapere che non sia un segno del destino.
     
    TRA LEBRON E SCHWEINSTEIGER - Un altro incrocio particolare riguarda il basket. Pobega ci giocò da ragazzino nella sua Trieste, che ha grande tradizione di pallacanestro. E ora è arrivato in quella che è Basket City per eccellenza: «So che Virtus e Fortitudo hanno una grande rivalità, ma è un anno importante anche per la mia Trieste in A1. In fondo il mio idolo è LeBron James: mi piace l’Nba e lui è un grande per tutto ciò che fa, in campo e fuori. Nel calcio, invece, da bambino guardavo sempre Schweinsteiger: centrocampista e biondissimo, come me». Dal passato al presente: c’è un Bologna da risollevare, dopo un punto in due gare. Pobega è pronto al debutto contro l’Empoli, probabilmente in uno dei due posti da mezz’ala del 4-3-3, dall’inizio o più probabilmente a gara in corso. Al Maradona era in panchina, fresco di firma, e quel 3-0 va cancellato in fretta: «Italiano ci ha detto di metterci Napoli alle spalle. Il 3-0 fa sembrare tutto più negativo di quel che è, ora analizzeremo le cose buone e quelle meno buone e ripartiremo dall’Empoli». Dove il Bologna cercherà la prima vittoria ufficiale in questa stagione, con un Pobega in più nel motore.

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