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  • Bologna, ecco Casale: "A Roma non riuscivo più ad esprimermi. Ho sentito la fiducia rossoblù"

    Bologna, ecco Casale: "A Roma non riuscivo più ad esprimermi. Ho sentito la fiducia rossoblù"

    • Alessandro Mossini
    La voglia di cancellare l’ultima stagione alla Lazio e, magari, di tornare nel giro azzurro che accarezzò mesi fa: Nicolò Casale è un ragazzo deciso, pronto a vivere una nuova esperienza e a cancellare un’annata difficile. Si è trasferito al Bologna quasi a sorpresa, a un paio di giorni dalla chiusura del mercato, poiché la Lazio chiudendo Gigot ha aperto alla sua partenza. E i rossoblù, a caccia da settimane di un difensore, hanno chiuso il suo arrivo. «Lo avevamo seguito al Venezia e al Verona - spiega il dt rossoblù Giovanni Sartori al suo fianco - poi avevamo smesso perché quando uno arriva alla Lazio non è più un obiettivo per noi. Quando abbiamo saputo che era sul mercato, abbiamo fatto di tutto per portarlo a Bologna».
     
    VOGLIA DI RISCATTO - Il difensore 26enne non vede l’ora di iniziare la sua nuova avventura: «Ho avuto un fastidio al polpaccio nell’ultima gara con la Lazio, ma da quando riprendono gli allenamenti sono a disposizione. Il primo anno in biancoceleste è stato straordinario, poi per tanti motivi, sia personali sia fisici, ho fatto fatica a confermarmi. C’erano difficoltà ambientali in città e mi trovavo in un limbo per cui non riuscivo a esprimermi: sentire la fiducia del Bologna è stato importante». Casale non è preoccupato per l’avvio lento dei rossoblù («sono episodi di inizio campionato, con gli allenamenti si sistemeranno») e, anzi, attende di vivere con la squadra di Italiano l’avventura in Champions. «Ho sentito dire che ho fatto un salto all’indietro, invece Bologna è un passaggio importantissimo per la mia carriera. Il club è solido, la squadra è forte e gioca in Champions: altro che passo indietro, sono nel pieno della mia maturità e voglio tirare fuori il massimo». Con un occhio anche alla nazionale: «Sono stato convocato all’inizio della scorsa stagione, ma il sogno per colpa mia è durato poco». Ripartire da Bologna è l’imperativo.
     

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