Bologna, Bisoli tuona:| 'Troppi 32 giocatori'
Pierpaolo Bisoli, il mercato è finito, ma non sembra particolarmente dispiaciuto per la partenza di Della Rocca.
«Invece sì. Abbiamo perso un giocatore importante, bravo tecnicamente, con un buon piede e il passaggio giusto. E veniva dal vivaio».
Suvvia, non si sta strappando i capelli.
«Perché abbiamo Kone, uno altrettanto importante, diverso per caratteristiche, con più attacco alla profondità e più gamba».
Brava la società, quindi?
«Brava sì. Tutti davano in partenza Ramirez, ed è rimasto come promesso da Guaraldi, nonostante la proposta della Fiorentina di 9 milioni e Marchionni. E non scordiamoci che i soldi per Della Rocca non sono stati pochi».
Ci sta l´accusa di troppa fretta e poca programmazione?
«No, qui nessuno naviga a vista, ci sono state scelte ben definite. Poi il mercato è in continua evoluzione. Alcuni acquisti forse furono fatti per la fretta, soprattutto all´inizio, ma non siamo stati gli unici in serie A».
Si riferisce ai molti esuberi?
«Siamo tanti, questo sì. Trentadue elementi sono troppi per qualsiasi squadra ed è la prima volta che alleno un numero così alto di uomini».
Teme ammutinamenti e malumori?
«No, sono stato chiaro. Il nucleo è attorno a 16-17 giocatori. All´inizio qualcuno si sentirà parzialmente escluso, ma cercherò di allenare tutti. Poi, chi dimostrerà il proprio valore avrà delle chances. Se Pasi diventa più forte di altri, giocherà Pasi, nessun problema».
C´è qualcuno che l´ha conquistata strada facendo?
«Paponi è uno di questi. Sembrava dovesse andarsene, invece in 4 giorni mi ha dato le conferme che volevo. Gli ho cambiato ruolo e non ha fatto una piega. Ha pure perso qualche chiletto, ora è mentalmente al top».
Sembra un evidente riferimento a Ramirez.
«Qui nessuno vuole male a Ramirez, ma vorrei che mostrasse il sorriso sulle labbra. Mi piacerebbe vederlo più spregiudicato e garibaldino, anche perché non è che abbia poi dimostrato tantissimo. Portanova e Di Vaio hanno fatto molto di più a Bologna, e non sono stati eletti quanto lui. Noi faremo un passo verso di lui e Gaston lo farà verso di noi».
A che punto è la preparazione della squadra?
«Le dico solo un dato: i risultati atletici dell´Isokinetic dicono che siamo cresciuti in resistenza e velocità del 30% rispetto a 45 giorni fa».
L´importante è reggere.
«Non allenerò mai meno di un´ora e venti ogni giorno. Bisogna abituarsi a sopportare il carico di lavoro, come alla domenica».
La difesa a tre la sta tentando?
«Sì, e la proveremo anche in amichevole col Rapid Bucarest. Non escludo che il 3-4-1-2 diventi 3-5-1-1, ci abitueremo a cambiare pelle».
Intanto, in A son già saltate due panchine.
«Mi dispiace per Donadoni e Pioli. Mi rivedo un po´ in loro, pensando al mio esonero di Cagliari un anno fa. Vedete che non siamo noi a non saper programmare?».