Bologna, Bigon a 360° sul mercato e sul caso Diawara
Il direttore sportivo del Bologna Riccardo Bigon ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. "Bell'avvio, c’è grande entusiasmo, ma dobbiamo mantenere i piedi per terra: il campionato è ancora lunghissimo e non possiamo permetterci cali di tensione - le sue parole -. Tutti sostengono che basti migliorare il 14esimo posto dell'anno scorso, ma io la penso diversamente: credo sia necessario fare semplicemente un punto in più dell’anno scorso, è molto diverso. Credo che questa sia la mentalità utile al miglioramento. Dobbiamo volare molto basso, non siamo nessuno e non abbiamo fatto niente. Pensiamo alla salvezza... Il mercato? A me e allo staff piace conoscere bene i giocatori da prendere. Krejci lo seguivamo da tempo, gli altri giovani erano corteggiati da molte squadre. Verdi su tutti: gli squillava il telefono ogni due secondi, poi ci ho parlato di persona. Sadiq e Torosidis erano già nostri a giugno. Viviani ed Helander sono stati colpi dell'ultimo minuto, sono ragazzi che conosco bene e sul quale non ho mai avuto dubbi. Diawara? Quando non si è presentato al ritiro di Castelrotto i club interessati al giocatore hanno ritirato le offerte. Soprattutto i club stranieri hanno chiuso i contatti, dopo il comportamento del ragazzo. A quel punto eravamo costretti a trovargli una sistemazione in Italia. Non è stato semplice, ci ha condizionato un lungo periodo di mercato, ma per fortuna la storia è finita come previsto. Chi ha fatto l'affare tra noi e il Napoli? Si saprà col tempo. Dipende solo ed esclusivamente da lui, le potenzialità le ha". "Ho fatto ottimi affari, soprattutto al Napoli: Callejon, Mertens, Koulibaly e Ghoulam... Sono orgoglioso perché sono tutt'ora giocatori fondamentali per il club - ha dichiarato Bigon pensando al passato -. Il mio miglior colpo? Cavani sicuramente, comprato a 16 e venduto a 62 al PSG. Un errore? Edu Vargas, quando giocava in Brasile era secondo solo ad un certo Neymar. Sbagliai a prenderlo a gennaio e contro la volontà dell’allenatore. Un sogno? Lavorare con Guardiola, ma anche con Klopp. Lo cercai per la panchina del Napoli, è una persona fantastica e simpaticissima. Una spanna sopra tutti".