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Bollicine e solidità, è già una Juve dai due volti
"Dal Chievo alla Lazio è cambiato l’atteggiamento - si legge nell'analisi -, è cambiato il sistema di gioco, sono cambiate le linee di gioco. Alla prima giornata, in trasferta, Allegri ha scelto il 4-2-3-1 oppure il 4-4-2 con quattro giocatori offensivi, che in fondo è la stessa cosa: Pjanic playmaker, Khedira mediano dall’inserimento facile, Cancelo e Alex Sandro sulle fasce. Più offensiva di così, impossibile. Alla seconda, in casa con la Lazio, è passato al 4-3-3 con Matuidi assieme ai due centrocampisti centrali. Sono diminuiti i tiri fatti, da 23 a 11, e anche il possesso palla, dal 73% al 55%. In compenso, però, è cambiata l’impressione. La Juventus di Verona sembrava messa in campo da un ragazzo ai videogiochi: tanti giocatori di talento e Dybala vicino a Ronaldo, senza troppi pensieri per la fase difensiva. La Juve di sabato invece era pensata per evitare sbilanciamenti".