Bolingbroke guadagna quanto Marotta. E quel documento che salva Thohir...
C'è l'Inter che verrà, quella dei nuovi proprietari del gruppo cinese Suning che sta ponendo le basi per costruire una squadra competitiva per la prossima stagione e dare stabilità sotto il profilo economico e un'altra che si avvia nei prossimi mesi ad appartenere al passato, quella incarnata dall'attuale presidente Erick Thohir e dell'amministratore delegato Micheal Bolingbroke. Parliamo delle figure che più di chiunque altro hanno caratterizzato l'ultimo periodo di forte tensione col tecnico nerazzurro Roberto Mancini e che saranno destinati ancora a far parlare di sè.
MERCATO E NON - Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa de Il Sole 24 Ore Radiocor, nel consiglio di amministrazione tenutosi lo scorso 28 giugno (il primo dei nuovi azionisti di maggioranza) è stato deliberato e redatto nel documento finale che i vecchi consiglieri, dunque le persone vicine sia a Thohir che a Moratti, non potranno essere citati in giudizio nè potranno essere effettuate azioni di responsabilità nei loro confronti per tutte quelle operazioni di mercato e non svolte negli ultimi 5 anni. Una sorta di polizza assicurativa per Thohir, anche l’amministratore delegato Michael Bolingbroke, e i consiglieri Alberto Manzonetto di Four Partners, il banchiere Gerardo Braggiotti e l’avvocato Roberto Casati (questi ultimi tre espressione della Internazionale Holding di Massimo Moratti). Nello specifico, le operazioni in questione sono il maxi prestito di 230 milioni stipulato da Thohir con Unicredit e Goldman Sachs nel 2014; ben cinque operazioni di cessione crediti, quasi tutte realizzate nel 2016 con controparti del Sud Est asiatico; quattro finanziamenti soci concessi dalla International Sports Capital di Thohir; qualsiasi operazione riferita ai bilanci e ai budget della societaà dal primo luglio 2014; l’ingresso di Suning nel capitale e i cinque principali acquisti di calciomercato degli ultimi due anni, riguardanti Kondogbia, Brozovic, Miranda, Jovetic ed Eder.
PAPERONE BOLINGBROKE - L'altra questione, emersa sempre dal verbale del cda dello scorso 28 giugno e portata alla luce dal portale Calcio e Finanza, è il maxi-stipendio percepito dall'ad inglese Bolingbroke, assunto da Thohir nell'ottobre 2014 dopo l'esperienza al Manchester United e oggi uno dei manager calcistici più pagati in Serie A. Secondo l'accordo stipulato all'epoca, Bolingbroke percepisce i seguenti emolumenti lordi:
– euro 1.413.524,68 per il periodo dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017;
– euro 55.461,98 per il periodo dal 1 luglio fino alla data di approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2017.
Oltre a questi, nel contratto sono brevisti anche alcuni bonus:
– l’1% dell’aumento dell’EBITDA della società rispetto all’esercizio precedente (se tale aumento viene riscontrato, ovviamente);
– euro 506.520,00 in caso di qualificazione dell’Inter alla prossima Champions League;
– euro 189.945,00 in caso di qualificazione dell’Inter alla prossima Europa League.
Oltre a tutto ciò, i classici benefit come auto aziendale, tutela assicurativa sanitaria, alloggio e copertura dei costi di scolarizzazione dei figli. In totale, quindi, la remurazione fissa, riporta il documento, è di euro 1.964.986,66, ai quali vanno aggiunti bonus e accessori. Cifre che lo avvicinano di molto all'ad della Juventus Beppe Marotta, di molto superiori alle spettanze del presidente Andrea Agnelli e dell'altro ad Mazzia, che hanno percepito poco meno di 500.000 euro, secondo i dati relativi a giugno 2015.
MERCATO E NON - Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa de Il Sole 24 Ore Radiocor, nel consiglio di amministrazione tenutosi lo scorso 28 giugno (il primo dei nuovi azionisti di maggioranza) è stato deliberato e redatto nel documento finale che i vecchi consiglieri, dunque le persone vicine sia a Thohir che a Moratti, non potranno essere citati in giudizio nè potranno essere effettuate azioni di responsabilità nei loro confronti per tutte quelle operazioni di mercato e non svolte negli ultimi 5 anni. Una sorta di polizza assicurativa per Thohir, anche l’amministratore delegato Michael Bolingbroke, e i consiglieri Alberto Manzonetto di Four Partners, il banchiere Gerardo Braggiotti e l’avvocato Roberto Casati (questi ultimi tre espressione della Internazionale Holding di Massimo Moratti). Nello specifico, le operazioni in questione sono il maxi prestito di 230 milioni stipulato da Thohir con Unicredit e Goldman Sachs nel 2014; ben cinque operazioni di cessione crediti, quasi tutte realizzate nel 2016 con controparti del Sud Est asiatico; quattro finanziamenti soci concessi dalla International Sports Capital di Thohir; qualsiasi operazione riferita ai bilanci e ai budget della societaà dal primo luglio 2014; l’ingresso di Suning nel capitale e i cinque principali acquisti di calciomercato degli ultimi due anni, riguardanti Kondogbia, Brozovic, Miranda, Jovetic ed Eder.
PAPERONE BOLINGBROKE - L'altra questione, emersa sempre dal verbale del cda dello scorso 28 giugno e portata alla luce dal portale Calcio e Finanza, è il maxi-stipendio percepito dall'ad inglese Bolingbroke, assunto da Thohir nell'ottobre 2014 dopo l'esperienza al Manchester United e oggi uno dei manager calcistici più pagati in Serie A. Secondo l'accordo stipulato all'epoca, Bolingbroke percepisce i seguenti emolumenti lordi:
– euro 1.413.524,68 per il periodo dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017;
– euro 55.461,98 per il periodo dal 1 luglio fino alla data di approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2017.
Oltre a questi, nel contratto sono brevisti anche alcuni bonus:
– l’1% dell’aumento dell’EBITDA della società rispetto all’esercizio precedente (se tale aumento viene riscontrato, ovviamente);
– euro 506.520,00 in caso di qualificazione dell’Inter alla prossima Champions League;
– euro 189.945,00 in caso di qualificazione dell’Inter alla prossima Europa League.
Oltre a tutto ciò, i classici benefit come auto aziendale, tutela assicurativa sanitaria, alloggio e copertura dei costi di scolarizzazione dei figli. In totale, quindi, la remurazione fissa, riporta il documento, è di euro 1.964.986,66, ai quali vanno aggiunti bonus e accessori. Cifre che lo avvicinano di molto all'ad della Juventus Beppe Marotta, di molto superiori alle spettanze del presidente Andrea Agnelli e dell'altro ad Mazzia, che hanno percepito poco meno di 500.000 euro, secondo i dati relativi a giugno 2015.