Calciomercato.com

  • Getty Images
    Boateng: 'Dal 2013 non è cambiato nulla, dovrebbero far perdere le partite a tavolino'

    Boateng: 'Dal 2013 non è cambiato nulla, dovrebbero far perdere le partite a tavolino'

    • Redazione CM
    L'ex centrocampista del Milan Kevin-Prince Boateng, che nel 2013 abbandonò il campo durante un'amichevole contro la Pro Patria a causa di ululati razzisti dalle tribune, ha parlato a La Gazzetta dello Sport in merito all'episodio analogo capitato a Mike Maignan sabato sera a Udine: 

    “Pochi cambiamenti da allora? Direi zero. Se il portiere del Milan deve abbandonare il campo significa che non è successo nulla. Non è più nemmeno una cosa triste, è semplicemente vergognosa. Lo capisco al cento per cento quando minaccia di non giocare più. E sono cose che succedono in svariati paesi europei”. 

    SOLUZIONI - “Semplice, occorre buttare fuori la gente dagli stadi. L’esclusione a vita di quel tifoso dallo stadio dell’Udinese decisa dal club è stato un gesto molto importante, anche perché è stato fatto senza attendere la giustizia sportiva. L’Udinese ha fatto una cosa molto importante perché quando succederà di nuovo, il prossimo club coinvolto non potrà fare di meno, ma dovrà fare di più. Dopo di che, dico partita persa a tavolino al primo episodio. Senza aspettare gli annunci ripetuti dello speaker. Degli stadi vuoti importa poco. La gente si mette davanti alla tv per una volta e quella dopo torna allo stadio come se nulla fosse successo. Se invece squadra perde, il tifoso viene punto nel vivo. Questa sì che sarebbe una sanzione che fa riflettere”. 

    MESSAGGIO A MAIGNAN - “Gli ho scritto due volte, lui è un ragazzo fenomenale. Lo posso aiutare, stiamo lavorando per cambiare le cose. Se lo vorrà, andrò a trovarlo a Milanello, perché ha bisogno di una mano. Anche se magari dice di stare bene, non sai mai come una persona poi reagisce nel suo intimo”. 

    I SOCIAL - “Sono il terreno dell’odio. Chiunque può insultare in modi forte, violento. Non capisco perché chi gestisce queste piattaforme non prende provvedimenti adeguati. Un giocatore nero che vede sotto il suo profilo la faccia di una scimmia va a casa e ci sta male. Non sono tutti forti come Ibra”. 

     

    Altre Notizie