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Boateng: 'Al Sassuolo per amore della pasta, carriera da 7 e vorrei fare l'attore'
Una stagione di alto, altissimo livello all'Eintracht Francoforte, e poi un addio come un fulmine a ciel sereno, perché nel suo destino c'era ancora l'Italia dopo le prodezze e lo scudetto con la maglia del Milan e il ritorno meso esaltante di due stagioni fa. In un'intervista alla Bild, l'attaccante del Sassuolo Kevin-Prince Boateng ha svelato i motivi che lo hanno portato a rientrare in Serie A dopo la vittoria della Coppa di Germania con la squadra di Kovac: "Qui c’è la pasta. Una pasta molto, molto buona. Recentemente sono andato in un ristorante ed era talmente buona che sono perfino entrato in cucina e per abbracciare la cuoca. Un cibo così buono non è normale. Bisogna stare attenti a non ingrassare".
Boateng si sente diverso, più maturo rispetto a quando giunse per la prima volta nel nostro Paese: "Devo dire che nelle ultime 3-4 stagioni mi sto impegnando di più. Prima non ero bravo per quel che riguarda la disciplina. Bisogna essere professionisti sempre, anche fuori dal campo. Alla mia carriera per ora do un bel 7. A volte mi sono avvicinato all’8, ma altre sono andato anche sotto al 5".
Sull'addio all'Eintracht Francoforte: "Non ho lasciato la Germania solo per avvicinarmi alla mia famiglia, ma anche perché Kovac se ne è andato. Non era un segreto che fossi andato all’Eintracht per lui. Più di tutto però volevo finalmente lasciare un ricordo positivo in una squadra tedesca. Sapere che posso tornare a Francoforte e che la gente mi accoglierebbe a braccia aperte è bellissimo. Finalmente non sono stato cacciato. In futuro mi piacerebbe fare l'attore".
Boateng si sente diverso, più maturo rispetto a quando giunse per la prima volta nel nostro Paese: "Devo dire che nelle ultime 3-4 stagioni mi sto impegnando di più. Prima non ero bravo per quel che riguarda la disciplina. Bisogna essere professionisti sempre, anche fuori dal campo. Alla mia carriera per ora do un bel 7. A volte mi sono avvicinato all’8, ma altre sono andato anche sotto al 5".
Sull'addio all'Eintracht Francoforte: "Non ho lasciato la Germania solo per avvicinarmi alla mia famiglia, ma anche perché Kovac se ne è andato. Non era un segreto che fossi andato all’Eintracht per lui. Più di tutto però volevo finalmente lasciare un ricordo positivo in una squadra tedesca. Sapere che posso tornare a Francoforte e che la gente mi accoglierebbe a braccia aperte è bellissimo. Finalmente non sono stato cacciato. In futuro mi piacerebbe fare l'attore".