Blue Lock, il manga/anime sul calcio ispirato (anche) al metodo Clairefontaine
MOLTO PIU’ DI HOLLY E BENJI – “Nuovo Holly e Benji”. Così è stato frettolosamente definito Blue Lock, un manga shonen (cioè destinato ai ragazzi) uscito e ambientato nel 2018. In realtà, con Holly e Benji, Blue Lock ha in comune solo lo sport di cui si parla, il calcio. Invece, l’autore Muneyuki Kaneshiro ha disegnato un mondo distopico in cui il Giappone, eliminato senza entusiasmare ai Mondiali 2018, decide di avviare un progetto teso alla formazione dell’attaccante perfetto, che sarà in grado di portare il Paese del Sol Levante ad alzare la Coppa del Mondo. Il Blue Lock è la struttura nella quale il protagonista, Yoichi Isagi, e altri giovani centravanti sono rinchiusi e sottoposti ad allenamenti e sfide speciali, dalle quali verrà fuori il bomber del futuro. Si tratta di un’opera a tratti estremamente psicologica, con lo spettatore che viene messo a parte dei pensieri di Isagi mentre le azioni si svolgono e i personaggi svelano tutte le loro incredibili capacità.
LE ISPIRAZIONI – I giovani “talenti grezzi”, così sono chiamati i protagonisti della storia, si affrontano prima undici contro undici, poi in sfide due contro due, tre contro tre e quattro contro quattro, esattamente come avviene a Clairefontaine e negli altri centri tecnici federali a esso riconducibili, dove viene coltivata la tecnica prima di tutto. Non mancano i riferimenti a campioni realmente esistenti, come Pelé, Cantona, Messi e Neymar, né le ispirazioni nei personaggi principali come in quelli secondari. Isagi è Pippo Inzaghi: fin dalla pronuncia del nome il parallelismo è chiaro. Non eccelle in nulla, ma ha uno spiccato senso del gol e la capacità di essere sempre nel posto giusto grazie alla sua mente analitica. Poi ci sono figure ispirate a Ronaldinho, Balotelli, Bergkamp, Mbappé: quasi una sfida riconoscere tutte le allusioni presenti nell’opera.
IL SUCCESSO – Blue Lock, la cui versione animata è stata prodotta dallo studio 8-bit a ottobre 2022, ha visto un’impennata nelle fruizioni in seguito all’esaltante percorso del Giappone ai Mondiali in Qatar, con vittorie su Germania e Spagna nella fase a gironi e l’eliminazione agli ottavi di finale solo ai rigori contro la Croazia. Chissà, forse nell’estremo Oriente qualcuno sta veramente cercando di allenare l’attaccante perfetto...