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Bloomer, leggenda del Derby County: dalla nazionale alla prigionia durante la Grande Guerra
IL PREDESTINATO - Steve Bloomer negli anni a cavaliere tra XIX e XX secolo in Inghilterra è stato il gol, si è fatto persona con il momento più atteso di una partita di calcio. È stato – come lo hanno definito Gabriele Manu e Marco Scialanga nel loro volume Football tra storia e leggenda – il primo idolo del Derby County, perchè già in quegli anni in Inghilterra le folle oltre che riempire stadi enormi, si immedesimavano in un calciatore, sognavano con lui, e i tifosi del Derby del tempo avevano scelto Steve Bloomer come loro idolo. Nato a Cradley, nel Worcestershire agli inizi del 1874, ben presto si trasferisce con tutta la famiglia a Derby dove sin da bambino inizia a giocare nel St. James' School mettendo in evidenza la sua naturale predisposizione per il gol, tanto che sul giovanissimo Bloomer cade l'occhio attento ed esperto di John Goodall, il Magnifico, grande centravanti inglese degli anni a cavaliere tra ottocento e novecento. Nel 1892 Bloomer entra ufficialmente al Derby County e la storia sua e della società cambia per sempre, riuscendo a portare quella squadra dall'anonimato sino alle porte della leggenda, sino ad un passo dal vincere qualcosa di importante.
ALLE PORTE DEL CIELO - L'esordio in amichevole è folgorante e premonitore: segna quattro reti al Derby Dale e da quel momento non si fermerà più. Nella sua stagione d'esordio Bloomer segna 11 reti contribuendo così a far raggiungere la salvezza alla sua squadra, ma già con la stagione successiva gli orizzonti cambiano completamente e con 18 reti porta il Derby County al terzo posto, piazzamento migliorato due anni più tardi con il secondo posto assoluto dietro al solo Aston Villa e il titolo personale di capocannoniere con 22 reti segnate in 25 incontri. Lo score delle reti segnate da Bloomer nei primi 14 anni di militanza nel Derby County è impressionante: non scende mai sotto la doppia cifra, conquistando per ben 5 volte il titolo di capocannoniere. Una macchina da gol. Eppure tutti quei gol non saranno sufficienti al Derby per aggiudicarsi nessun titolo: migliori piazzamenti in campionato un paio di secondi posti e ben tre volte in finale nella prestigiosissima F.A. Cup senza che peraltro Bloomer riesca mai a sollevarla al cielo. A 32 anni Bloomer lascia il Derby per passare al Middlesbrough dove in 130 partite complessive segna ben 60 reti, vincendo per altre due volte il titolo di capocannoniere.
DALLA NAZIONALE ALLA PRIGIONE DURANTE LA GRANDE GUERRA - Ormai la sua carriera è al crepuscolo, ma non ancora terminata. Nel 1910 ritorna a casa, il Derby è scivolato in Second Division e ha bisogno delle reti del suo idolo. Ormai trentasettenne Bloomer torna al Derby County, a suon di gol nel giro di due anni lo riporta in First Division, dove gioca ancora altri due tornei, prima di appendere le scarpette al chiodo al termine della sua ultima partita giocata contro il Burnley quando Bloomer ha già compiuto 40 anni. I numeri sono impressionanti. Come riportato nella biografia pubblicata nel 1999 da Peter Seddon, in 655 partite Bloomer segna 391 reti, oltre a quelle messe a segno in Nazionale, dove colleziona numeri eclatanti anche lì. L'esordio in nazionale avviene nel 1895, a 21 anni, contro l'Irlanda dove segna una doppietta, posto che lascerà soltanto nel 1907, a trentatré anni segnando il goal dell'1-1 nella partita contro la Scozia. Con la maglia della nazionale inglese Bloomer non smette certo di segnare: 28 reti in 23 partite e ben 8 British Home Championship vinte. Interessante riportare qui un giudizio, estratto dal sito Storie di calcio, espresso su Bloomer da Frederick Wall, l'allora presidente della Football Association: “Era un tiratore eccezionale e i suoi splendidi passaggi erano generalmente effettuati di prima. Steve faceva errori naturalmente, come tutti, ma era una spanna sopra tutti come goleador”.
Una volta ritiratosi Bloomer è già pronto per una nuova avventura, questa volta come allenatore, in Germania nel Britannia Berlin 92: è il 1914, la mano feroce della follia bellica spariglia sentimenti, prospettive e sogni e anche Bloomer ne rimane colpito. Il 6 novembre 1914 viene arrestato a Berlino e internato in un campo di prigionia tedesco a Ruhleben, vicino a Berlino. Popolato da oltre quattromila anime, ben presto il football anche in quel campo – come peraltro in quasi tutti i campi di prigionia durante la Grande guerra – diventa un esercizio di svago e controllo e Bloomer assieme ad altri ex calciatori prigionieri di quel campo crea squadre con nomi di società inglesi e organizza incontri di football. Varie sono le notizie che si possono reperire direttamente dal sito del campo di prigionia per civili di Ruhleben, tra le altre c'è che proprio nell'autunno di quell'anno Bloomer come capitano della squadra denominata Tottenham Hotspur vince un torneo. I giornali del campo parlano diverse volte di Bloomer e riportano varie partite giocate da quest'ultimo non soltanto a football ma anche a cricket – sport nel quale se la cavava piuttosto bene - in special modo in un incontro giocato il 23 luglio del 1916: “The White Rose won by 178 to 125. For the winning side Harrison 47 and Anderson 48 battled well. Bloomer took 5 wickets for 39. hartley was the highest scorer for Lancashire with 26, and Wolstenholme took five wickets for 20.”
STEVE BLOOMER'S WATCHING - Terminata la guerra, Bloomer riprende ad allenare prima in Spagna – dove nel 1924 porta la Real Union di Irun a vincere la Copa del Rey contro il Barcellona – e quindi fa il definitivo ritorno a casa, al Derby County, e a Derby muore il 18 aprile 1938 diventando per sempre uno degli idoli immortali del club. Tanto che dal Boxing Day del 1997 prima di ogni incontro casalingo del Derby County viene suonata la canzone “Steve Bloomer's Watching”, un modo per regalare l'immortalità a Bloomer contribuendo a far conoscere alle nuove generazioni la grandezza di uno dei più prolifici goleador mondiali della sua epoca.
(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)