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    Blatter: 'Fatto fuori dalla Uefa e da Platini'

    Blatter: 'Fatto fuori dalla Uefa e da Platini'

    Torna a parlare il presidente uscente della Fifa Joseph Blatter, indagato dalla giustizia svizzera e da quella statunitense nell'ambito dell'inchiesta sugli episodi di corruzione che hanno visti protagonisti diversi esponenti di spicco della massima organizzazione calcistica internazionale. Interpellato dall'agenzia di stampa Tass, Blatter si è scagliato contro il suo più acerrimo rivale, il presidente della Uefa e candidato alla poltrona della Fifa Michel Platini: La grande crisi è cominciata con gli arresti di Zurigo ed è curioso che ci fosse un giornalista americano in quell'hotel alle 6 del mattino. A quel punto un grande tsunami si è abbattuto sulla Fifa e tutti hanno detto che ero io il responsabile. Ma come posso essere moralmente responsabile per tutti? Le accuse riguardano le attività di quei sei dirigenti nelle Confederazioni, non nella Fifa".

    Blatter prosegue: "Sono diventato l'obiettivo degli attacchi perché la Uefa da tre anni, e soprattutto dopo il Mondiale in Brasile, non mi vuole come presidente. Ma solo la Uefa voleva farmi fuori, le altre Confederazioni erano con me e sono stato rieletto. E la questione è diventata politica con l'Unione Europea che prima ha portato avanti una risoluzione per dire che Blatter non doveva essere eletto e poi un'altra per dire che doveva andare via. All'inizio era un attacco personale, era Platini contro di me, poi la questione è diventata politica, con gli attacchi dei Paesi che hanno perso il Mondiale, Inghilterra contro Russia e Usa contro Qatar. Ma non si può distruggere la Fifa, la Fifa non è una banca svizzera, non è una compagnia commerciale".

    Su Platini: "Voleva diventare il presidente della Fifa ma non aveva il coraggio di candidarsi. E ora siamo in questa situazione. Ma la Fifa sta funzionando bene, anche in Germania sono costretti ad ammettere che è meglio organizzata del calcio tedesco. Da quando sono presidente, abbiamo fatto della Fifa una grande azienda commerciale e questo naturalmente provoca invidia e gelosia. Il rapporto con Platini si è incrinato quando nel 2007, è stato eletto presidente della Uefa mentre un anno prima eravamo i migliori amici. Non mi ha mai spiegato perché mi ha messo ai margini. L'unico vero rammarico è che dopo i Mondiali del 2014 avrei dovuto avere il coraggio di farmi da parte. Ma cinque delle sei Confederazioni mi chiesero al Congresso di San Paolo di rimanere come presidente". 

    Sulla storia dei due milioni di franchi pagati in nero a Platini: "Quando era il presidente del Comitato organizzatore di Francia '98 mi disse a fine Mondiale: `mi piacerebbe lavorare per te´. Ed era grandioso perché già lavoravamo assieme. Poi mi disse: `valgo un milione all'anno´. Per me era però impossibile e allora mi propose `mi pagherai dopo´. Abbiamo fatto dei contratti, ha preso dei soldi ma non un milione, e ha lavorato fino a quando è stato eletto, nel 2002, nell'Esecutivo Fifa e Uefa. Nel 2010 ha contattato il direttore finanziario della Fifa dicendo: `guardate che ci dovete dei soldi´. Sono stato informato e ho chiesto la fattura. Uno dei miei principi è che se devi dei soldi a qualcuno, devi pagarlo. E lo abbiamo fatto. Non ci sono altre ragioni dietro quei soldi". perdere. Hanno ottenuto un solo voto, nessuno voleva il Mondiale lì". 

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