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Milan, bivio Montolivo: riscatto o addio
AMORE MAI SBOCCIATO - Quando Montolivo arriva al Milan, è un giocatore pronto al salto di qualità. Dopo 7 stagioni alla Fiorentina, di cui è anche stato capitano, decide di accettare l'offerta di Galliani e arriva a zero a Milano. In rossonero Montolivo non riesce mai a creare un feeling solido con la tifoseria, già infelice per i risultati che non arrivano più come una volta. Nel 2013, con l'addio di Ambrosini che va a chiudere il cilco del Grande Milan dei primi anni 2000, Montolivo eredita anche la fascia da capitano. Una scelta che l'ambiente Milan non ha mai gradito a pieno, trasformando il centrocampista e la sua fascia nel simbolo del declino del Milan nella parte conclusiva dell'era Berlusconi. Quando i risultati non arrivano, si tende a vedere tutto più nero e le prestazioni di Montolivo vengono considerate anche più negative di quelle che siano nella realtà. "Se qualcosa può andar male, andrà male", recita la Legge di Murphy; è quello che succede a Montolivo, vittima di due gravi infortuni in Nazionale nel 2014 e nel 2016, che gli fanno perdere gran parte delle ultime stagioni, scivolando sempre più in fondo nelle graduatorie del Milan.
IL NUOVO CORSO - L'arrivo della nuova proprietà cinese porta entusiasmo e soprattutto nuovi fondi per creare un nuovo Milan, ricco e potente sul mercato. Tra i tanti colpi arriva anche Lucas Biglia, l'uomo chiamato a prendere il posto in campo di Montolivo. Alla perdita della titolarità, ecco anche la questione fascia di capitano, che per molti passerà dal suo braccio sinistro a quello del neo acquisto Bonucci. Montolivo è chiamato così, all'alba dell'ottava stagione in rossonero, ad un croce via fondamentale. Biglia, notoriamente, è un giocatore che è solito ad infortuni e quindi Montolivo potrà ritagliarsi minuti in campo, ma non c'è dubbio che se l'argentino sta bene per Montella è lui il titolare. Nell'anno dei Mondiali, Montolivo ha comunque più volte ribadito la sua volontà di restare al Milan, di cui è ancora formalmente capitano, ma se a fine stagione il minutaggio non dovesse essere stato quello che spera, è naturale che qualche domanda sul futuro nella sua testa se la farà. A 32 anni è ancora un giocatore che può dire la sua nel campionato italiano e difficilmente potrebbe gradire di vedersi costantemente alle spalle di Biglia nel lungo periodo. Montolivo è un professionista esemplare e eviterà ogni polemica, ma la voglia di rivalsa di un giocatore spesso ha la meglio su altre logiche. Il Milan e Riccardo Montolivo si danno appuntamento tra qualche mese, per capire se sarà il caso di mettere la parola fine ad una storia d'amore che tutti e due forse immaginavano diversa, ma che ancora può essere salvata.
@MattSerra5