Biscotto? Siamo gli ultimi in grado di dare lezioni. Italia, pensa a battere l'Eire
Icastico post su facebook: "Paura biscotto Spagna-Croazia? Proprio noi che siamo i titolari della fabbrica di savoiardi...". Non male.
Il fatto è che, sino alle 18 di ieri, nel meraviglioso Paese dei 60 milioni di ct, l'Italia era uno squadrone candidato alla finale, dopo avere brillantemente fermato i campioni d'Europa e de lmondo. Prandelli ne era il condottiero ideale. Il modulo 3-5-2 una gioiosa variazione sul tema. Cassano e Balotelli la coppia ideale. Giaccherini e Maggio gli esterni che nessuno a mondo ha. E bla bla bla.
Dopodichè, Chiellini buca il pallone sul cross di Strinic e Mandzukic ci manda all'inferno, cancellando l'ottimo primo tempo con i croati che non battiamo da settant'anni. E giù processi, critiche, sentenze di cassazione che manco in Sudafrica nel 2010, quando l'Italia campione del mondo in carica venne mandata a casa con ignominia, inferiore solo a quella della Francia autodisintegratasi.
Per favore, ci vuole equilibrio. E ci vuole fiducia in questa Nazionale. Non eravamo una squadra di fenomeni dopo la Spagna, non siamodiventati una squadra di brocchi dopo la Croazia. Gli azzurri sono una buona squadra capace di tutto, fuorchè di segnare valanghe di gol. Qui sta il punto. Altro che biscotti, da maneggiare con cura.
Perchè è vero che nel 2004, Danimarca e Svezia si sono iscritte all'albo della vergogna con quel 2-2 che ci buttò fuori dall'Europeo portoghese. Ma è altrettanto vero che nel Belpaese, mentre sono in pieno svolgimento indagini e processi sportivi sul calcioscommesse, siamo già infestati da pentiti che si sono comprati e venduti partite e già pontificano in tv, lamentandosi perchè i tifosi ce l'hanno incredibilmente (!) con loro.
Ha ragione Corluka: temete la combine fra Spagna e Croazia proprio voi che siete il Paese teatro di uno scandalo sportivo gigantesco? Ma per favore.
Ancora una volta, spicca la saggezza di Prandelli che nei biscottifici virtuali non intende mettere piede e pensa solo all'Irlanda.
Cesare deve cambiare e lo sa. Alla terza partita in otto giorni, con un attacco asfittico e la necessità di segnare molti gol ai trapattoniani, il ct ha gli uomini per tentare l'impresa.
Battere l'Eire e vedere come finisce fra Spagna e CRoazia, senza alimentare sospetti, congetture, illazioni. Dopodichè, comunque vada a finire, ricordiamoci di ringraziaresempre la Lega di serie A e la Figc per il demnziale programma di preparazione a questo Europeo: 3 amichevoli in 8 mesi, nessun allenamento collegiale in otto mesi, zero partite per fare esperimenti, solo cinque giorni di lavoro a ranghi completi prima del test con la Russia del 1°giugno.
Agli scienziati che hanno partorito questo folle percorso a ostacoli per Prandelli e gli azzurri bisognerebbe regalare pacchi di biscotti. Possibilmente avariati.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com