Birra a fiumi, covid test falsi e assembramenti: è una finale di paradossi
PARADOSSI - D'altronde da questa parti le mascherine non sono più un obbligo e dal 19 luglio, per volontà del primo ministro Boris Johnson, si tornerà alla vita normale, con la riapertura totale del Paese. Un paradosso, visto che chi entra in Inghilterra da uno Stato dell'Unione Europea deve presentare un tampone molecolare, deve completare un locator form, nel quale deve specificare i movimenti negli ultimi dieci giorni, e deve fare dieci giorni di quarantena, con tampone al secondo e all'ottavo giorno. E chi accede allo stadio, non solo i tifosi muniti di biglietto, deve fare un tampone veloce. Giornalisti compresi. A proposito di test rapidi, sono in molti che sono riusciti ad entrare con un risultato falso in occasione del match contro la Danimarca e hanno provato a farlo in questi minuti. Nessuno vuole mancare, non sarà di certo il covid a mettersi di mezzo.
SCORRETTI - Tutto questo ha fatto sì che, come successo per le altre sfide di Londra, non arrivassero tifosi dall'Unione Europea. Dei circa 7 mila tifosi azzurri presenti stasera 6 mila sono residenti in UK, mille sono arrivati dall'Italia grazie al lavoro della Figc (per i quali sarà poi obbligatoria la quarantena al rientro). Quella che andrà in scena sarà una finale, di fatto, senza tifosi ospiti. Altro che Londra campo neutro di un torneo itinerante. La Uefa ha accettato le limitazioni del Governo inglese, regalando la possibilità agli uomini di Southgate di giocare sempre in casa. Viva la scorrettezza.