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    Biraghi tra l'eliminazione dal Mondiale e la rincorsa con la Fiorentina: 'Fa molto male ma adesso voglio l'Europa'

    Biraghi tra l'eliminazione dal Mondiale e la rincorsa con la Fiorentina: 'Fa molto male ma adesso voglio l'Europa'

    Questo pomeriggio il capitano della Fiorentina Cristiano Biraghi ha parlato a Fiorentina Weekly, appuntamento settimanale sul sito ufficiale del club gigliato. Il difensore oltre a commentare la clamorosa eliminazione della Nazionale italiana ha fatto il punto della situazione in casa viola. Queste le sue parole:

    “Sto bene. Fa male perché la quando giochi con l’Italia rappresenti una nazione intera. La qualificazione al Mondiale va oltre lo sport. Fa molto male perché hai tanta responsabilità verso tante persone, non raggiungere l’obiettivo fa ancora piu male. Bisogna ripartire, anche se non è facile ma noi mentalmente lo abbiamo già fatto. Con la Turchia non era importante la partita in sé ma era importante per noi ripartire subito contro una squadra forte e in un campo difficile. Non era una partita semplice ed averla affrontata in quella maniera è una prova che ci ha dato forza. Durante la mia assenza sono sempre stato in contatto coi ragazzi della Fiorentina, Venuti e Saponara su tutti, e mi hanno detto che è stata una settimana bella in cui ci si è allenati bene. Ci alleniamo sempre con intensità ed entusiasmo”. 

    Biraghi ha poi commentato la stagione viola: “Le vittorie aiutano a tenere su il morale e si fa più gruppo perché il clima è disteso e sereno. Quello che fondamentalmente è cambiato è quello che succede in campo, il lato tecnico-tattico. l mister ci ha dato grande mano quando è arrivato, perché per un calciatore è importante sapere cosa fare in campo. Questo aspetto ci ha portato a trovare tante vittorie, a instaurare un buon clima e ritrovare la fiducia dei tifosi, che negli ultimi anni si era un po' persa. Quanto sono cambiato io? La personalità è la solita ma sono cresciuto, avevo 24 anni quando arrivai. A livello sportivo siamo cresciuti tutti. Anche gli altri anni avevamo buoni giocatori, mancava una linea guida, quest'anno sono venute fuori le qualità di chi non aveva fatto bene, come me. La fascia di capitano ovviamente è una responsabilità in più, anche l'anno scorso eravamo in 3-4 a tenere su la situazione. Anche quest'anno ci sono 4-5 persone che mi danno una mano come Jack, Saponara, Callejon, Terracciano e Rosati". 
     
    Il difensore ha anche raccontato del suo rapporto con i tifosi viola, inizialmente non proprio idilliaco: “Ho sempre detto ciò che pensavo e magari all'inizio c'era stato qualche battibecco con qualcuno, dico sempre quel che penso, anche se può non piacere. Sono contento di questo. Non solo io la gente ha conosciuto me, ma io ho imparato a conoscere la gente”.
     
    E sugli obiettivi stagionali: “Stiamo lottando per un posto in Europa, mancano poche partite e forse sono le più importanti. Non è il momento di dire dove possiamo arrivare, ma di continuare a giocare come sappiamo, con lo spirito che abbiamo avuto a Milano”.
     

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