Oliver Weiken/dpa
Bin Salman e il fondo Pif, ecco perché l'Arabia Saudita guarda al calcio e all'Inter. E il messaggio di Conte...
Soldi, calcio e politica: un trittico che è divenuto di stringente attualità da quando i proprietari di grandi patrimoni economici in Medio Oriente, per non parlare delle famiglie reali degli Emirati, hanno deciso di investire pesantemente nel mondo dell'entertainment e dello sport. Una nuova dimensione per dirottare parte dei proventi dall'estrazione di petrolio, nella quale presto vorrebbe recitare un ruolo da protagonista anche l'Arabia Saudita e il principe Mohammad bin Salman. L'erede al trono, balzato agli onori della cronaca internazionale per fatti poco edificanti come aver commissionato (secondo il report della CIA) l'omicidio del giornalista dissidente Khashoggi nel 2018, è infatti pronto a scendere in campo, come dimostra l'accostamento del suo fondo PIF all'Inter.
IL MESSAGGIO DI CONTE - Parlando del suo futuro, Antonio Conte ha evidenziato una volta di più come la possibilità di rispettare un contratto con scadenza giugno 2022 sia strettamente collegata alle vicissitudine societarie in casa nerazzurra. L'impossibilità di Suning di continuare a camminare da sola con le proprie gambe ha attirato nelle ultime settimane diversi soggetti disposti a rilevare parte o la totalità del pacchetto azionario. E così, insieme a BC Partners - che rimane in lizza nonostante permanga una certa distanza tra domanda e offerta con la famiglia Zhang - tra le ipotesi alternative c'è quella che porta al fondo di Mohammad bin Salman. Disposto, per il momento, ad accontentarsi del 30%, offrendo così a Suning la possibilità di restare al timone dell'Inter e dettare le prossime strategia con nuova liquidità.
LA STRATEGIA DEL PRINCIPE - Ma cosa sta spingendo in questa direzione l'Arabia Saudita, che nei mesi scorsi ha tentato senza fortuna la scalata al Newcastle prima di scontrarsi col muro di opposizione sollevato dalle associazioni in difesa dei diritti civili, ripetutamente violate in un Paese in cui la pena di morte è tuttora in vigore? Obiettivi politici, dicevamo, per contrastare l'ascesa sempre più prepotente sullo scacchiere internazionale del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti, che hanno saputo utilizzare sapientemente il calcio come strumento di propaganda, come dimostrano le acquisizioni di Manchester City, Paris Saint-Germain e i contratti di sponsorizzazione siglati da prestigiosi marchi del Medio Oriente con alcuni dei più importanti club europei. Un modello economico al quale guarda pure l'Arabia Saudita attraverso il progetto denominato Saudi Vision 2030, con cui il principe bin Salman punta a rinnovare l'immagine del suo Paese spostando soprattutto nel prossimo quadriennio ingenti risorse su 13 settori ritenuti strategici tra cui quello di Entertainment, Leisure and Sports.
IL MESSAGGIO DI CONTE - Parlando del suo futuro, Antonio Conte ha evidenziato una volta di più come la possibilità di rispettare un contratto con scadenza giugno 2022 sia strettamente collegata alle vicissitudine societarie in casa nerazzurra. L'impossibilità di Suning di continuare a camminare da sola con le proprie gambe ha attirato nelle ultime settimane diversi soggetti disposti a rilevare parte o la totalità del pacchetto azionario. E così, insieme a BC Partners - che rimane in lizza nonostante permanga una certa distanza tra domanda e offerta con la famiglia Zhang - tra le ipotesi alternative c'è quella che porta al fondo di Mohammad bin Salman. Disposto, per il momento, ad accontentarsi del 30%, offrendo così a Suning la possibilità di restare al timone dell'Inter e dettare le prossime strategia con nuova liquidità.
LA STRATEGIA DEL PRINCIPE - Ma cosa sta spingendo in questa direzione l'Arabia Saudita, che nei mesi scorsi ha tentato senza fortuna la scalata al Newcastle prima di scontrarsi col muro di opposizione sollevato dalle associazioni in difesa dei diritti civili, ripetutamente violate in un Paese in cui la pena di morte è tuttora in vigore? Obiettivi politici, dicevamo, per contrastare l'ascesa sempre più prepotente sullo scacchiere internazionale del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti, che hanno saputo utilizzare sapientemente il calcio come strumento di propaganda, come dimostrano le acquisizioni di Manchester City, Paris Saint-Germain e i contratti di sponsorizzazione siglati da prestigiosi marchi del Medio Oriente con alcuni dei più importanti club europei. Un modello economico al quale guarda pure l'Arabia Saudita attraverso il progetto denominato Saudi Vision 2030, con cui il principe bin Salman punta a rinnovare l'immagine del suo Paese spostando soprattutto nel prossimo quadriennio ingenti risorse su 13 settori ritenuti strategici tra cui quello di Entertainment, Leisure and Sports.